Una nota degli uffici del Capo dello Stato Giorgio Napolitano smentisce la notizia diffusa in giornata da alcuni media che ieri ci sia stata una telefonata di Silvio Berlusconi al presidente della Repubblica.

Il Quirinale invece esprime tutta la sua preoccupazione per quanto sta accadendo. Nella nota, fa presente di sentirsi «ben consapevole del turbamento dell’opinione pubblica dinanzi alla contestazione di gravi ipotesi di reato, e dinanzi alla divulgazione di numerosi elementi riferiti ai relativi atti d’indagine». La nota prosegue spiegando che «senza interferire nelle valutazioni e nelle scelte politiche che possano essere compiute dal presidente del Consiglio, dal governo e dalle forze parlamentari», il presidente della Repubblica «auspica che nelle previste sedi giudiziarie si proceda al più presto ad una compiuta verifica delle risultanze investigative». Chiarezza chiede anche il quotidiano dei vescovi.



Avvenire interviene sul caso Ruby invocando «sobrietà» per coloro che operano nella sfera pubblica e invitando tutte le parti a fare subito chiarezza. In un editoriale pubblicato in prima pagina, il direttore Marco Tarquinio sostiene che «anche solo l’idea che un uomo che siede al vertice delle istituzioni dello Stato sia implicato in storie di prostituzione e, peggio ancora, di prostituzione minorile ferisce e sconvolge».



«A noi italiani, a tutti noi, comunque la pensiamo e comunque votiamo, è dovuto almeno questo: un’uscita rapida da questo irrespirabile polverone. E ognuno deve fare per intero la propria parte perché questo avvenga con tutta l’indispensabile pulizia agli occhi dell’Italia e del mondo» dice ancora il giornale cattolico.

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