L’Associazione Nazionale dei Comuni italiani frena sulla bozza del federalismo fiscale. Per Chiamparino, presidente dell’Anci, non ci sono le condizioni per la sua approvazione.
Frenata sulla bozza del federalismo fiscale, messa a punto dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli e approvata dalle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Lo stop arriva dall’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani, presieduta dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino. Secondo il primo cittadino dalla capitale piemontese, sono troppi i punti critici che, nel contesto attuale caratterizzato da incertezza politica, gli impediscono di «siglare con un’intesa politica l’apertura di fiducia» fatta all’esecutivo a giugno.
Chiamparino ha, quindi, chiesto al governo di «prolungare la fase di interlocuzione ripercorrendo i passaggi istituzionali, per arrivare a un’intesa comune in sede propria». L’Anci, in ogni caso, «non ha responsabilità di governo – sottolineato -, quello che offre è un percorso istituzionale; non possiamo fare la stampella né per la crisi né per le elezioni anticipate».
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Non si tratta, in sostanza, di una bocciatura secca. Né, tantomeno, di un via libera: «l’Anci non si schiera perché non ci sono le condizioni politiche per dire sì o no e quindi questa non può essere letta né come una bocciatura, né come una promozione», ha detto. «Le incertezze della fase politica sono grandi e se vengono sommate a quelle del testo non ci mettono in condizione di dare un giudizio positivo».
In ogni caso, avverte sul da farsi: se il governo «vuole andare avanti deve proseguire la fase di interlocuzione e deve convocare una conferenza unificata straordinaria».