Una nota dei legali di Berlusconi attesa per oggi spiegherà perché il premier non si recherà dai giudici di Milano per essere ascoltato in merito al caso Ruby.
Berlusconi, come è ormai noto, non si recherà dai pm milanesi per essere ascoltato in merito alle accuse di prostituzione minorile e concussione nell’ambito del caso Ruby. I giudici lo avevano invitato a comparire sabato, domenica o lunedì prossimi. Le motivazioni del forfait saranno, nel dettaglio, affidate ad una memoria difensiva redatta dagli avvocati del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo. In essa spigheranno perché la Procura di Milano non è competente a indagare sulla vicenda e perché, quindi, il presidente del Consiglio può non comparire legittimamente in aula.
Nella nota sarà spiegato, con ogni probabilità, che i giudici di Milano non hanno la competenza, anzitutto, territoriale. La Villa di Arcore nella quale, secondo le intercettazioni, si sarebbero consumati i festini si trova in provincia di Monza e, quindi, cade sotto la giurisdizione del tribunale monzese, così come si trova a Monza l’abitazione del capo di gabinetto del questore che fu chiamato a telefono da Berlusconi.
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La Procura meneghina sarebbe inoltre – e soprattutto – priva della competenza funzionale, relativa, cioè, al tipo di reato, in tal caso di concussione – quello più grave – che sarebbe stato compiuto da Berlusconi in quanto presidente del Consiglio; la vicenda, dunque, sarebbe materia per il Tribunale dei ministri. Gli avvocati del premier si affidano soprattutto su questo punto per smontare la vicenda.