-I legali di Berlusconi hanno presentato una nota in cui spiegano perché il premier non comparirà di fronte ai giudici di Milano.

Era attesta e alla fine è arrivata. I legali di Silvio Berlusconi hanno spiegato in una nota fatta pervenire ai pubblici ministeri che il premier non si presenterà presso la Procura milanese per essere ascoltato in merito alle accuse di prostituzione minorile e concussione. Quindici righe, in tutto, in cui Niccoloò Ghedini e Piero Longo spiegano che i giudici di Milano non sono competenti  a giudicare il caso. Non dispongono, anzitutto della competenza territoriale, dal momento che le intercettazioni si riferiscono ai presunti festini avvenuti nella villa di Arcore.



E Arcore, giuridicamente, cade sotto il tribunale di Monza. In secondo luogo è di Monza anche l’abitazione del capo di gabinetto del questore che fu chiamato a telefono da Berlusconi, episodio per quale il premier è accusato di concussione. Dal momento che lo avrebbe compiuto in quanto presidente del Consiglio, il fascicolo relativo all’inchiesta, quindi, dovrebbe essere passato al Tribunale dei ministri.



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La Procura, dal canto suo, non ha replicato secondo i canali ufficiali, ma sarebbe trapelato che la mossa del collegio difensivo di Berlusconi era stat, in qualche modo, preventivata. Le indagini, in ogni caso, proseguono e specialmente in vista della richiesta di rito abbreviato. Intano, gli uffici dei magistrati milanesi smentiscono i rumor delle ultime ore, facendo sapere che non ci sono altre minorenni coinvolte nell’inchiesta.

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