Una telefonata al convegno dell’Alleanza di Centro di Francesco Pionati è l’occasione per il premier di un nuovo attacco contro il terzo polo e i suoi leader. Sono «politici di lungo corso» e «relitti del passato». Il governo invece «continua a governare»; come a dire che la prospettiva del voto anticipato non è prioritaria nella mente di Berlusconi.



Il premier spiega alla platea del convegno di aver a che fare con alcuni «muri». Oltre al «muro dell’opposizione», «abbiamo trovato un altro muro sulla strada della governabilità: il muro rappresentato da tutti quei politici di professione e di lungo corso. Come relitti del passato si sono messi insieme in nome di un certo modo di far politica: sono Rutelli, Fini, Casini».



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Ma la scissione del Fli non avrebbe ostacolato l’azione del governo: «L’addio di Fini è diventata una risorsa e l’occasione per dare una risposta al paese perchè prima erano al governo per sabotare». Prosegue quindi il premier: «Noi continuiamo a governare, ogni giorno affrontiamo numerosi problemi e li affrontiamo sempre, credo, con determinazione e con capacità».

 

Affermazioni che sono state lette come il rifiuto della prospettiva di elezioni anticipate nel breve periodo, ormai chieste a gran voce da tutte le forze di opposizione.