La proposta, sviluppata stamane in una lettera pubblicata sul Corriere della Sera, di Silvio Berlusconi rivolta al segretario del Pd Pierluigi Bersani di una collaborazione bipartisan per affrontare i problemi economici, è stata respinta al mittente.
Sia il Pd che il Terzo Polo hanno chiesto prima le sue dimissioni, poi la possibile collaborazione. La risposta di Bersani: “Per rivolgersi credibilmente all’opposizione Berlusconi dovrebbe rivolgersi credibilmente al Paese e alla Comunita’ internazionale. Così non è. Noi nel ruolo che abbiamo siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità, ma lui deve fare un passo indietro e togliere dall’imbarazzo se stesso e il Paese”. Quella di Casini: “Chi sta al governo fa, non scrive sui giornali”. A lui si aggiunge l’alleato Rutelli: “E’ un inganno, Berlusconi è al potere da 8 degli ultimi dieci anni, perché non ha fatto le riforme?”.
“Berlusconi arriva a tempo scaduto. Noi chiediamo il confronto da due anni, ma lui ci ha sempre risposto che andava tutto bene. Ora il confronto sulle riforme noi lo vogliamo ma o con un nuovo premier di centrodestra, oppure con Berlusconi ma in campagna elettorale” dice il vicesegretario democratico Enrico Letta. Per Letta, la proposta di Berlusconi è il segno della disperazione in cui si trova. A loro replica Sandro Bondi: “Non c’è niente da fare, la sinistra è incapace di intendere il valore del dialogo rispettoso, del confronto sui contenuti, della collaborazione nell’interesse del Paese”. Berlusconi dal canto suo parla di “reazioni insolenti”.