Umberto Bossi ha detto che festeggerà l’Italia unita solo quando passerà il federalismo.
Niente da fare. Il leader della Lega Nord Umberto Bossi non ci pensa proprio ad accodarsi alla prassi istituzionale che prevede l’ossequioso rispetto per l’Unità d’Italia, specialmente oggi che le celebrazioni per il 150esimo anniversario sono state ufficialmente inaugurate; e, nonostante il monito del presidente della Repubblica, il ministro delle Riforme si dice tutt’altro che intenzionato a festeggiare. Anzi: « Festeggiare i 150 anni dell’Unita’ d’Italia?», si chiede. «Sì – risponde – dopo che sarà approvato il federalismo».
Secondo li capo del Carroccio, «Se non si attua il federalismo vorrebbe dire che 150 anni sono passati invano. Dobbiamo ricordare quel che disse Cavour a questo proposito. Perché l’unita’ d’Italia col centralismo romano non va bene». Così Bossi è rimasto fedele alle sue intenzioni annunciate in precedenza, quando aveva liquidato la questione dicendo che il compleanno dell’Italia unita alcuni lo avrebbero festeggiato, altri, semplicemente, no.
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In mattinata, il capo dello Stato, intervenendo a Reggio Emilia, si era rivolto in un passaggio del suo discorso, senza tuttavia citarla, alla Lega Nord: «vorrei dire che il ritrarsi, o il trattenere le istituzioni, dall’impegno per il centocinquantenario, che è impegno a rafforzare le condizioni soggettive di un’efficacia guida del Paese, non giova a nessuno», aveva dichiarato, aggiungendo: «non giova a rendere più persuasive, potendo invece solo indebolirle, le legittime istanze di riforma federalistica e di generale rinnovamento dello Stato democratico».