Secondo il leader dell’Idv Antonio Di Piero è necessario allearsi con Sel e il Pd per dar vita ad un nuovo centrosinistra capace di superara il berlusconismo.
Intervistato da Ezio Alessio Gensini sul settimanale Gli altri, Antonio Di Pietro fa il suo punto, dalla sua prospettiva, sull’attuale situazione politica. «Oggi – commenta il leader dell’Idv – fa più paura il berlusconismo di Berlusconi stesso. Ad andare in metastasi è il sistema culturale del paese». Di fronte a tale metastasi, secondo Di Pietro, esistono tre alternative possibili: «chiudersi in se stessi (ma significherebbe che a scegliere non sei più tu, ma qualcun altro); fare la presa della Bastiglia (che escluderei); creare una alternativa di centrosinistra per evitare il ritorno al regime». Quest’ultima opzione per Di Pietro è la più interessante.
A tal proposito, l’ex pm di Mani pulite è convinto che della necessità di un’alleanza, ad esempio, con Nichi Vendola, «una figura positiva della politica riformista con cui bisogna confrontarsi e allearsi. È chiaro che né Antonio Di Pietro né Nichi Vendola possono avere l’arroganza di pretendere di essere autosufficienti».
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Sul Partito democratico, poi, nonostante le innumerevoli critiche che lo caratterizzano, tra l quali quello di essere un «unico blocco morto», ammette: «se rappresenta il 26 per cento del paese, vuol dire che c’è una parte del paese che non vuole il berlusconismo e si rifarà alle migliori idee liberali, laiche e popolari. È importante dare ascolto all’elettorato». Sull’ipotesi di alleanza, poi, non ha dubbi: «aspetterò fino all’ultimo giorno utile per veder realizzare un’unica coalizione formata da Pd, Idv e Sel. Ogni giorno che passa è un giorno perso in cui qualcuno va a cercare la luna nel pozzo».