Massimo D’Alema replica a Berlusconi sulle vacanze a St. Moritz e gli indumenti in cachemire.
Ma quale cachemire e quale Saint Mortitz?! Massimo D’Alema, alla sortita di Berlusconi che lo aveva definito un «comunista al cachemire», non ci sta e in un’intervista rilasciata a Il Riformista coglie l’occasione per mettere i puntini sulle “i”. la premessa, anzitutto: il premier, riferendosi ad una foto pubblicata dal settimanale Chi in cui l’ex ministro degli Esteri era nella località svizzera con la moglie, aveva dichiarato che «i comunisti ci sono, esistono eccome» e che «non è un cachemire che può cambiare il cervello e il cuore della gente».
Ebbene, D’Alema ci tiene a precisare alcune questioni. Primo: Non è mai stato in vacanza a St. Moritz. «Non che sia un crimine andarci. Sono andato in vacanza in un paesino dell’Engadina, meno costoso. A St. Moritz sono stato in gita. Non c’ero mai stato», dice. Secondo: La sciarpa non era di cachemire, era un vecchio indumento, così «il giaccone è un vecchio giaccone». Terzo: le scarpe. «Le scarpe le ho comprate da Decathlon, pagandole ventinove euro, possono testimoniarlo le tante persone che hanno fatto la fila con me». E fin qui, l’esponente del Pd si limita a chiarire gli “equivoci”.
CLICCA >> QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO
Ma «la campagna qualunquista», aggiunge, è il centro della questione. «Questo attacco – dice – non è casuale. È il segnale che Berlusconi pensa alle elezioni. Ma dice anche molto sul nostro sistema di informazione. Lui riesce a dominarlo». Duro l’affondo di D’Alema sul premier che muoverebbe «con estrema spregiudicatezza una rete mediatica squadristica che colpisce i suoi avversari: quello che hanno fatto a me è nulla in confronto a quanto subito da Fini».