Se Romano Prodi va in televisione con un programma ovviamente su La7, perché non anche Silvio Berlusconi? E’ la proposta che fa il quotidiano Il Tempo. Ironia? Certamente, ma anche una osservazione in merito delle tre serate concesse all’ex leader dell’Ulivo che da stasera alle ore 23 per tre puntate presenta “Il mondo che verrà”. Di fatto, Romano Prodi aveva già fatto qualcosa di analogo una ventina di anni fa, andando in onda sulla Rai con il programma “Il tempo delle scelte”. Allora Il Tempo in un suo articolo di oggi dice: “perché non dare una trasmissione da condurre a Silvio Berlusconi? “. Qualcuno potrà dire che in televisione il premier c’è già abbastanza, e poi il conflitto di interessi? Il doppio ruolo di premier e di conduttore? Il Tempo si spinge anche a suggerire il titolo dell’ipotetico programma: “Il cavaliere che fece l’impresa”. Di temi da trattare poi, aggiunge, ce ne sarebbero una infinità. Berlusconi è uno che in fatto di ascolti va forte, dice il giornale romano. Oggi è un po’ sceso di gradimento e non appare più così tanto, ma “se tornasse quell’audace televisivo del 1993 e del 1994, del 2001, persino del 2006, beh in fatto di tv – diamo a Silvio quel che è di Silvio – non ce ne sarebbe per nessuno”. Di fatto da quasi vent’anni la televisione non fa altro che proporre la frattura Cavaliere-anti Cavaliere: “La stagione tv vede trionfare, in ascolti ed in polemiche, le hard news, le notizie dure, i programmi di informazione senza peli sulla lingua e con conduttori caratterizzati da forte personalità, da Michele Santoro a Giovanni Floris, anche se qui le news diventano meno hard e più talk”. Quando Berlusconi invece è all’opposizione, le notizie si occupano di svago, come spiega Carlo Freccero oggi direttore di Rai 4 e in passato alla guida di Rete 4, Canale 5, Italia 1 e Rai 2: “Silvio Berlusconi al Governo detta l’agenda. L’agenda di tutti, per cui questa agenda viene introiettata nella testa della gente. La conseguenza è che la sua persona”. I programmi che si occupano di lui tengono incollati al televisore milioni di telespettatori. Dice ancora Il Tempo che  il centrosinistra, invece, non è hard news perché i suoi governi, da diciotto anni a questa parte, si sono rivelati più tecnici che mediatici. 



Dovessimo immaginare un programma per Pierluigi Bersani, leader del Pd, sarebbe interessante vederlo alle prese con un talk sulle stramberie degli italiani e dei politici. Titolo “Uè ragazzi, ma siam pazzi?” mentre la Rosy Bindi potrebbe condurre un format sulle donne nel XXI secolo, del tipo “Non siamo a vostra disposizione”” conclude l’articolo.

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