Il primo cittadino di Firenze, Matteo Renzi, ha chiuso il suo “Big Bang”, presso la ex stazione Leopolda, con un discorso in cui ha tratteggiato le basi di un nuovo Partito Democratico, centrato sul ricambio generazionale: «La nuova storia del Pd non possono scriverla i reduci ma i pionieri. È evidente che c’è un problema con le vecchie liturgie dei partiti. Non è possibile che cambino tutte le volte i simboli e rimangano sempre le stesse facce alla guida del paese. Non funziona così per noi: i partiti rimangono, mentre i leader cambiano», ha detto Renzi nel discorso di chiusura. Così ecco scattare il “Wiki-Pd”, un progetto basato su una discussione che durerà tre mesi grazie a una piattaforma web aperta a tutti: «Se 22 milioni di italiani vanno in Rete, è lì che continuerò a cercarli», ha detto il primo cittadino. Renzi parla innanzitutto della riduzione dei costi della politica, proponendo l’abolizione di una delle due Camere: nel documento si legge infatti che «ne basta una sola, composta da non più di 500 persone». Inoltre andrebbero aboliti i vitalizi per parlamentari e consiglieri regionali, i contributi alla stampa di partito, insieme a una riduzione per il finanziamento pubblico ai partiti. Riguardo alla crescita si parla della privatizzazione delle imprese pubbliche e delle municipalizzate: sempre nel testo, diviso in 100 punti, si consiglia di vedere «quello che serve effettivamente al servizio pubblico, mentre l’eccedenza sia liberata e venduta». Poi stop alla cassa integrazione, sostituita da indennità di disoccupazione universali, applicabili anche ai dipendenti di piccole e medie imprese. E poi stop ai condoni, abolizione dell’Irap e riforma degli ordini professionali. Toccata anche la sanità, la giustizia, la ricerca e la sostenibilità ambientale, insieme al fronte famiglia, in cui viene proposto anche il calcolo delle aliquote fiscali considerando il quoziente familiare e un bonus bebè. Ma il tema principale resta comunque quello generazionale: «Noi reclamiamo il futuro, per noi e per i nostri figli. I nostri nonni e genitori ci hanno lasciato case e soldi: i nostri politici sono andati al ristorante e ci hanno lasciato il debito da pagare. La mia paura è che di fronte al centrodestra che fallisce il centrosinistra non sappia rispondere. Io non so se estingueremo i dinosauri, ma un impegno lo possiamo prendere: estingueremo i debiti. E’ evidente che c’è un problema di rapporto con le vecchi liturgie dei partiti, lo dico con rispetto. E’ finita l’era dei dirigenti del partito che danno la linea agli eletti i quali sono poi chiamati a fare il volantinaggio per spiegare cosa devono pensare i cittadini: andava bene nel ‘900, ora no. Gli elettori devono avere peso e concorrere alla linea del partito. Non ci sto a prendere la linea da uno che non prende nemmeno i voti del suo condominio», ha spiegato Renzi. (nella pagina successiva il video del discorso conclusivo di Renzi)