Telegrafico, puntuale e preciso. Nicola Piepoli, uno dei “grandi” guru del sondaggio, non smentisce il suo tratto e risponde in esclusiva a IlSussidiario.net cercando di interpretare come si muove il quadro politico italiano. Non siamo a sondaggi strutturati, ma a intenzioni di voto, la probabilità che si possano modificare nel giro di pochi mesi e, in circostanze come queste, anche nel giro di settimane o addirittura di giorni è molto alta.



Scusi Piepoli, se Silvio Berlusconi facesse un partito con il logo “Forza Silvio” oppure “Italia per sempre” e, nello stesso tempo, lasciasse correre il Pdl in modo libero, senza il suo nome, come reagirebbe l’elettorato italiano?

La risposta è secca. Le posso dire che non ci sarebbe, anzi non c’è, alcuna reazione. Perché questa ipotesi, le assicuro, è al di fuori di ogni probabilità. Diciamo più precisamente è un’ipotesi che non rappresenta una probabilità. Berlusconi non farà mai una scelta del genere. Perché si potesse verificare uno scenario con Berlusconi al di fuori del Pdl, occorre che cada, che lo caccino. Ma in questo caso avrebbe terminato la sua carriera e la sua avventura politica. Per il resto, ripeto, che questo tipo di ipotesi è al di fuori di ogni probabilità.



Questa sua risposta “brucia” di fatto una possibile seconda domanda. Vale a dire se un listino Berlusconi più il Pdl guadagnerebbe voti o si verificherebbe solo una semplice spartizione. Il problema che questa probabilità, ipotizzata, non esista, annulla anche questa ipotesi. Ma questo mi porta a formularle un’altra domanda: il centrodestra guadagnerebbe sulle intenzioni di voto, in caso, come si dice, Berlusconi annunciasse il ritiro di una sua ricandidatura?

Anche questa domanda mi consente una risposta secca e sicura. Il centrodestra non guadagna e non perde, con Berlusconi o senza Berlusconi. Esiste un ciclo del partito ed esiste un ciclo che riguarda il fondatore del partito. Esiste cioè il ciclo del Pdl nel suo insieme ed esiste il ciclo legato a Berlusconi. Sono due cose differenti. Si può dire che il momento è perturbato per tutti.



Quindi anche per la sinistra?

Se si dovesse allargare l’orizzonte con stime e con previsioni molto approssimative, si può dire che la sinistra tende a guadagnare punti. Ma le varianti su questa tendenza sono tantissime. Che cosa possono combinare tre partiti di opposizione che si mettono a litigare tra loro? Tre partiti che alla fine non trovassero un comune terreno di opposizione? Concluderei dicendo che se è perturbato in questo momento il ciclo del centrodestra, non si vedono faville nel centrosinistra. Anche lì ci sono momenti perturbati.

Professor Piepoli, non so se ha letto l’intervista che Marina Berlusconi ha rilasciato stamattina al Corriere della Sera. Marina parla quasi da leader di partito, sembra avere un piglio da autentico leader di partito. Quanto sposterebbe nel voto e nel consenso al centrodestra una discesa in campo, in politica, di Marina Berlusconi?

Concordo pienamente sull’immagine che fornisce Marina Berlusconi nell’intervista che ho letto questa mattina. Se mai Berlusconi avesse creato una monarchia in Italia, sua figlia Marina sarebbe un’eccellente pretendente al trono. Lei sarebbe in grado di mantenere, di reggere quello che c’è. Da un punto di vista storico-politico sarebbe un’Orange, la dinastia olandese, che aveva nel suo stemma la scritta “Je me tien”. Insomma una discesa in campo di Marina Berlusconi manterrebbe la situazione attuale.

 

(Gianluigi Da Rold)