Rispondendo ai cronisti nel corso del congresso provinciale di Varese, il leader della Lega Umberto Bossi ha dettato la linea al governo. Niente elezioni anticipate, ha detto, se non prima di aver varato una serie di riforme che il capo del Carroccio ritiene urgenti. «Prima bisogna fare la legge elettorale, poi dobbiamo fare la riduzione del numero dei parlamentari, per la quale abbiamo già presentato la legge in Cdm», ha dichiarato. Poi, raccontando del suo incontro di ieri sera con il ministro Giulio Tremonti, ha detto di non aver particolari informazioni sull’ipotesi di condono, avanzata dal capogruppo dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ma fortemente osteggiata dallo stesso titolare dell’Economia secondo il quale indebolirebbe la lotta all’evasione fiscale. Bossi ha fatto sapere  di non aver bene inteso se intendano farlo per ottenere più soldi per poter fare nuove leggi. Poi, ha aggiunto: «ma non ne so di più». Domani, come è ormai consuetudine al lunedì, incontrerà di nuovo il ministro Tremonti. A chi, invece, gli ha chiesto quale sia la sua opinione in merito all’esistenza di una possibile fronda all’interno del Pdl, in riferimento alla voci di un’alleanza tra Pisanu e Scajola per intercettare una quindicina di Parlamentari disposti a far cadere il governo, ha replicato: «Può essere tutto, ma senza Berlusconi dove vanno? Chi piglia i voti, Scajola?».



Poi, ha aggiunto: «Berlusconi l’avete trasformato in un criminale ma a una bella fetta di gente è ancora abbastanza simpatico. Prendere i voti è una cosa difficile». In merito alla defenestrazione del premier, anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano, si dice convinto che sia un’ipotesi da scartare a Priori. L’ex ministro della Giustizia ha spiegato che l’Udc continua a dirsi disponibile ad un’alleanza con il Pdl non appena Berlusconi sarà acca notato. Tuttavia, secondo Alfano, si tratta di un’opzione non praticabile e ingiusta. «Io lavoro all’aggregazione di moderati senza condizioni capestro». Poi, ha promesso, per dicembre, la celebrazione dei congressi provinciali e comunali, grazie ai quali sarà dimostrato che il Pdl è un partito vero e proprio.



Rispetto all’attuale dibattito sulla legge elettorale, si è detto convinto della necessità di reintrodurre la possibilità per i cittadini di sceglier i propri candidati. Su un punto si è dimostrato inamovibile: ovvero sul fatto che non debba tornare indietro rispetto al bipolarismo. 

 

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