Per Beppe Grillo sta per cominciare la Terza Repubblica. Lo scrive sul suo blog, in un articolo dove sintetizza quanto sta succedendo in questi giorni di caccia al nuovo premier, di fine dell’era berlusconiana, di incertezze economiche. Un momento unico, particolare, come già successo altre volte nella storia italiana, in cui sulle macerie della distruzione della società, si può ricostruire da zero e crare un mondo nuovo. Per Grillo, stiamo fissando il dito e non la luna: Mario Monti, designato a nuovo premier, è il dito, mentre la Terza repubblica è la luna. Bisogna togliersi gli occhiali dalla faccia e guardare la realtà con nuovi occhi: scopriremo, dice Beppe Grillo, che l’attuale classe politica è solo un effetto ottico. Stiamo avvicinandoci a grandi opportunità di cambiamento, aggiunge. Certo, ci sarà un periodo di incertezze e paure. Ma gli italiani negli ultimi anni hanno vissuto al di sotto delle loro possibilità. Ci siamo abituati al degrado, non crediamo in noi stessi, come possono crederci gli altri? Durante i governi di Berlusconi, dice il fondatore del Movimento Cinque Stelle, gli onesti e i capaci sono stati espulsi dalle istituzioni, dalle imprese, dall’informazione e dalle banche. Adesso bisogna ripulire l’Italia, continua: “E’ l’ora del repulisti. C’è un sentimento cupo da “Si salvi chi può” con la corsa alla mattonella in cui nascondere i propri risparmi e l’incertezza sul futuro. Invece dovremmo benedire questa crisi. Senza non sarebbe cambiato nulla, invece ora può cambiare tutto. Dalle collanine e brillantini falsi che ci hanno accompagnato in questi anni non poteva nascere nulla, dal default può nascere un fiore”. Il fallimento dell’euro porterà alla distruzione della partitocrazia, i partiti sono morti. C’è bisogno dello shock che sta per arrivare affinché gli italiani lo capiscano, “dal default può nascere un fiore”. Sorgerà un nuovo mondo che possiamo ricostruire dalle fondamenta, aggiunge. E’ già successo altre volte. Ma nessuno può tirarsi fuori da questo momento, dicendo che tanto non cambia nulla. Quella, conclude, è la mentalità dei servi. In coda al suo articoletto, Beppe Grillo linka il programma del Movimento Cinque Stelle specificando: il programma del M5S è figlio del futuro.



Quello che invece Grillo non specifica è cosa potrebbe succedere se questo mondo nuovo non avesse la forza di nascere. Ci rimarebbe in mano solo un disastroso default?

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