Dopo l’approvazione di ieri al Senato, oggi la Legge di Stabilità verrà votata alla Camera dei deputati. I lavori sono iniziati alle 10.30 e il dibattito è in corso. Come accaduto ieri, l’opposizione annuncia un comportamento responsabile che permetterà l’approvazione in tempi rapidi.
Al termine delle votazioni sono previste le dimissioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Entro domenica le consultazioni presidenziali dovrebbero portare alla formazione di un nuovo governo, da annunciare magari domenica sera, in modo da tranquillizzare i mercati all’apertura di lunedì mattina.
La road map è serrata ma non sarà una passeggiata di salute. In casa Pdl non è stato sciolto ancora il nodo sull’appoggio al governo Monti. C’è una parte del Popolo della Libertà che vede diversi autorevoli ministri, da Sacconi a Rotondi, fermamente convinti del fatto che un governo con la sinistra nasconda numerosi pericoli e insidie. Per Sacconi la rottura dell’asse Pdl-Lega (fermamente decisa a restare all’opposizione di un esecutivo Monti) andrebbe tra l’altro evitata.
Poi c’è la freddezza degli ex colonnelli di Alleanza Nazionale (La Russa, Gasparri, Alemanno) che comunque hanno negato il pericolo di una scissione e hanno affermato che dopo la votazione interna di questa sera la minoranza dovrà adeguarsi alla decisione del partito.Mario Monti ha visto a pranzo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Chi ha avuto modo di parlargli in queste ore, lo descrive determinato ad andare avanti. Il neo senatore a vita avrebbe già pronta una lista di ministri e si dovrebbe presentare alle Camere una volta ricevuto l’incarico per il voto di fiducia.
Se non dovesse ottenerla gestirebbe lui in ogni caso la transizione per le elezioni. Le “consultazioni” di Monti che ha ricevuto questa mattina Mario Draghi, Pierluigi Bersani ed Enrico Letta hanno suscitato le perplessità della Lega Nord, espresse in aula poco fa dall’Onorevole Polledri.
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