Si sono concluse le consultazioni di Napolitano al Quirinale per la formazione del nuovo governo dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi da presidente del Consiglio. Le consultazioni, cominciate alle 9 con il presidente del Senato Renato Schifani e poi con il presidente della Camera Gianfranco Fini, si sono concluse nel pomeriggio dopo che, alle 17,15, il presidente Napolitano ha incontrato la delegazione del Pdl. Il  segretario politico Angelino Alfano, al termine delle consultazioni con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, ha fatto sapere che il Partito delle libertà conferma «disponibilità e consenso» all’affidamento dell’incarico per formare il nuovo governo a Mario Monti il cui programma deve però basarsi sulla lettera di intenti inviata dal governo uscente di Silvio Berlusconi all’Unione europea. «Abbiamo dato disponibilità e consenso al conferimento dell’incarico al professor Monti», ha chiarito Angelino Alfano, precisando che le procedure per la formazione del nuovo governo «avverranno in pochi giorni. Ribadiremo che gli impegni assunti con l’Europa, quelli che furono validati in sede europea, rimangono il contenuto essenziale per quanto ci riguarda del programma di governo», ha aggiunto il segretario del Pdl. Inoltre, fa sapere, «abbiamo fatto presente che un governo aperto alla partecipazione benché esterna e al sostegno parlamentare delle principali forze politiche non si concilia con il moto davvero disdicevole che non è stato di partecipazione democratica ma di vero attacco personale al presidente Berlusconi. Tutto ciò non si sposa con il clima di governo che si ambisce a creare», ha concluso Alfano. Con il colloquio con la delegazione del Pdl guidata dal segretario Angelino Alfano, accompagnato dai capigruppo di Camera e Senato, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concluso le consultazioni per la crisi di governo. Con ogni probabilità, in serata il Capo dello Stato conferirà al professor Mario Monti l’incarico di formare il nuovo esecutivo.



Il presidente Napolitano ha convocato verso le ore 19 Mario Monti il quale, fra gli applausi di un centinaio di persone, ha lasciato Palazzo Giustiniani per recarsi al Quirinale. 

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