Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affidato a Mario Monti l’incarico di formare un nuovo governo. Il Capo dello Stato ha comunicato la sua decisione al Presidente della Bocconi al termine delle consultazioni iniziate in mattinata, all’indomani delle dimissioni di Silvio Berlusconi. Dopo aver conferito a Monti l’incarico di formare il nuovo governo, il presidente della Repubblica ha spiegato tutti i motivi della sua scelta, chiarendo che «dopo aver ricevuto le dimissioni di Berlusconi» è «interesse del Paese un governo che abbia un largo appoggio per poter fare scelte urgenti sul consolidamento dell’economia» evitando però «elezioni precipitose». In questo momento, ha commentato Napolitano, l’Italia è un Paese «fragile, sotto il peso del grande debito pubblico», e la scelta di Monti non è «un ribaltamento delle elezioni del 2008: si tratta solo di dar vita a un governo che unisca forze politiche diverse in uno sforzo straordinaria che l’attuale emergenza esige». Si tratta di «tentativo difficile, dopo anni di scontri e contrapposizioni». Mario Monti ha invece cominciato il suo discorso con i ringraziamenti rivolti a Napolitano: «Ringrazio molto il Presidente della Repubblica per la fiducia accordatami. Intendo adempiere a questo compito con senso di responsabilità e di servizio per il Paese in un momento di particolare difficoltà per l’Italia e per l’Europa. Il Paese deve vincere la sfida per il riscatto. Deve tornare a essere elemento di forza e non di debolezza di un Unione di cui siamo stati fondatori e di cui dobbiamo essere protagonisti». L’ex Presidente della Bocconi spiega poi che «i nostri sforzi saranno tesi a risanare la situazione finanziaria e promuovere la crescita, con attenzione all’equità sociale. Lo dobbiamo ai nostri figli, cui dare un futuro concreto di dignità e di speranza». A chi gli chiede i tempi per la formazione dell’esecutivo, Monti risponde: «Condurrò le consultazioni con il senso dell’urgenza ma anche con scrupolo». Su tempi della formazione del governo e nomi dei ministri, Monti ha invece liquidato le ipotesi come «fantasie».