Mentre si sta concludendo il giro di consultazioni del premier incaricato, che stamattina ha ricevuto il Pd (il nostro sostegno a Monti è senza condizioni, ha detto il segretario Bersani: “Abbiamo incoraggiato il professor Monti a proseguire con determinazione. E non abbiamo messo un termine al governo”) cominciano ad emergere le prime difficoltà. La proposta infatti da parte di Italo Bocchino di Futuro e libertà di candidare alle prossime elezioni proprio Mario Monti come leader di una ipotetica coalizione con Fli e Pd, non piace ovviamente  al Pdl. A farsi interprete del malumore immediatamente scaturito dopo che la notizia ha cominciato a girare, è il  portavoce del Popolo della libertà Daniele Capezzone che mette in dubbio il sostegno al governo Monti. Questo potrebbe accadere se verrà appurato quanto chiede Fli, definito un gioco allo  sfascio. L’esecutivo di emergenza infatti ha detto Capezzone rischia di non nascere se veramente Pd e Fli hanno intenzione di candidare Monti premier alle prossime elezioni. Di fatto, Italo Bocchino avrebbe fatto tale dichiarazione parlando al Corriere della Sera. Se queste sono le basi e le intenzioni politiche, ha aggiunto invece Capezzone. diciamo con chiarezza che il tentativo Monti viene messo irresponsabilmente a rischio. “La posizione del Popolo della Libertà è dunque netta: mentre il capo dello Stato cerca di condurre in porto una delicata intesa politica, mentre il Pdl e il centrodestra hanno agito e agiscono con massima responsabilità, c’è – di tutta evidenza – chi gioca allo sfascio”. Dal canto suo Mario Monti ha chiarito che non ci deve essere alcuna data di scadenza sul suo esecutivo, cosa che impedirebbe il compiersi delle sue attese riforme. Intanto oggi la Borsa sembra aver già smarrito dopo un solo giorno di entusiasmo, quello di ieri, l’effetto Monti. Milano è infatti la piazza peggiore d’Europa, in forte perdita, mentre lo spread è tornato a salire vertiginosamente superando la soglia dei 500 punti. C’è chi intanto prova a lanciare un Berlusconi bis. 



E’ Rocco Girlanda, deputato del Pdl, che definisce l’ex premier l’unica persona in grado di ricompattare la maggioranza parlamentare. “Con un ricambio e un aggiornamento nelle squadra di governo il premier uscente può ancora contare su una maggioranza parlamentare fino alla fine della legislatura” ha detto.

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