Martedì mattina, manca poco all’ingresso del segretario del Pdl Alfano al colloquio con il presidente incaricato di formare il nuovo governo. Mario Monti. E’ l’ultimo degli incontri in programma nel giro di consultazioni avviato ieri con tutti i rappresentanti dei partiti. Poco prima, Pierluigi Bersani ha fatto altrettanto, dichiarando pieno sostegno incondizionato al professor Monti. E mentre si attende l’incontro con quello che è ancora il primo partito italiano, scoppia la cosiddetta bomba inaspettata. Italo Bocchino, autorevole esponente di Futuro e libertà nonché del Terzo Polo, parlando con il Corriere della Sera rilascia quelle che sarebbero le tre opzioni del suo partito per il prossimo futuro. Se le prime due non impressionano particolarmente (accettare una intesa con il Pdl che però non potrà esprimere il candidato premier; andare alle urne come Terzo Polo per essere decisivi al Senato dopo il voto), la terza provoca un terremoto: “Sostenere che l’esperienza del governo che sta per nascere debba proseguire anche nella prossima legislatura costruendo un’alleanza con il Pd che preveda Monti come candidato a Palazzo Chigi”. Esattamente tutto ciò che il Pdl ha sempre rifiutato nel modo più netto possibile al fine di sostenere la candidatura Monti: che il professore, cioè, non si ricandidi alle prossime elezioni. Immediatamente arriva una nota di Daniele Capezzone portavoce del Pdl che attacca  Fli definendo le parole di Bocchino un modo per far saltare l’appoggio del Pdl al governo Monti, definendolo “un gioco allo sfascio”. Parole dure che fanno temere una crisi. Fortunatamente Alfano se ne esce dall’incontro con Monti dicendo che si è registrato un sostanziale accordo fra le parti e dunque ci sarebbe il via libera al suo governo. Interviene anche Gianfranco Fini dicendo che le parole di Bocchino sono state un errore. Tutto finito? Cosa si cela veramente dietro la clamorosa uscita dell’autorevole esponente di Fli? IlSussidiario.net ha voluto chiederlo a un altro esponente di Futuro e libertà, l’onorevole Giuseppe Consolo. “Credo che quello che ha detto Bocchino” spiega il politico “sia stata un ipotesi fatta in modo provocatorio. Non è qualcosa che rispecchia la decisione già presa dalla nostra forza politica in merito a un esecutivo Monti.” Davvero, onorevole? “Già, proprio così. Per noi di Fli Monti è il presidente incaricato per fare questo governo, punto e basta”. Insistiamo: non è che il successo di larghe coalizioni che sta ottenendo la candidatura Monti stia facendo scattare una sorta di fascino verso il leader apolitico e tecnico, come si dice in questi giorni? Consolo alla domanda è lapidario: “Nel campo delle ipotesi tutto è possibile”. La risposta di Daniele Capezzone alle parole di Italo Bocchino è stata particolarmente dura, invocando quasi l’apertura di una crisi nella scelta del nuovo premier: “Credo che Capezzone quelle parole se le poteva evitare” osserva Consolo. “Dire che Futuro e libertà è un partito che gioca allo sfascio in questo momento di crisi è falso, quando invece se c’è un partito che guarda sempre alle cose in modo costruttivo, quello siamo noi”. 



Come mai allora tali minacce da parte sua? “Credo che nella foga del momento di difendere il suo partito a Capezzone siano sfuggite delle parole. Ripeto: ne poteva fare a meno, in politica un po’ di bon ton ci vuole sempre”. Circolano voci che già in serata Mario Monti rilascerà la sua lista di ministri: voi siete sempre dell’idea ci debbano essere solo tecnici e niente politici? “Noi lo abbiamo dichiarato in modo esplicito:  ci affidiamo a quello che farà il presidente incaricato. Per farlo lavorare meglio bisogna evitare di porgli degli ostacoli altrimenti non ne verremo mai a capo”.

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