Mario Monti manterrà l’interim come ministro dell’Economia e delle Finanze. Nel corso della presentazione del nuovo esecutivo, il neo presidente del Consiglio ha spiegato le ragioni della creazione di due superministeri, quello dell’Economia e delle Finanze e quello dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, assegnato a Corrado Passera. Come osservato dallo stesso Monti, “desidero farvi notare l’affidamento a una sola persona del ministero dello Sviluppo economico e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, salvo la successiva designazione di viceministri, così come avverrà per il ministero dell’Economia e delle Finanze”. 
E ha aggiunto il presidente Monti, rispondendo a un giornalista che gli chiedeva perché il colloquio con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sia durato così a lungo: “Il tempo che è stato necessario per compilare la lista dei ministri è soprattutto stato un tempo necessario per il mio convincimento, e poi per l’esposizione al capo dello Stato che le ha condivise, delle condizioni circa una determinata struttura nell’assegnazione dei ministeri. Per esempio abbiamo discusso dell’opportunità in questo momento che la competenza sul ministero dell’Economia e delle Finanze appartenga al Presidente del Consiglio dei ministri. Ho già messo in luce a questo proposito la necessità del rafforzamento del cuore dell’economia reale con una più attenta e coesa opera di politica economica in quel settore”.
Ma chi è il neo ministro dell’Economia e delle Finanze, nonché premier, Mario Monti? Senatore a vita dal 9 novembre e successore di Silvio Berlusconi come presidente del Consiglio, Monti è uno degli italiani che piace di più all’Europa. Ribattezzato Super Mario da Jeremy Clift del Fondo Monetario Internazionale, il respiro dell’economista è sempre stato di livello planetario, come si è visto anche in occasione della sua presidenza all’Università Bocconi. Un ruolo nel quale è succeduto a Giovanni Spadolini, al quale è accomunato anche dal credo liberale e dai ripetuti incarichi tecnici con nomina bipartisan. I suoi due mandati come commissario europeo ne sono stato un esempio, come pure il ruolo di consigliere internazionale della Goldman Sachs.



Nel 1994 inoltre Monti è stato scelto da Silvio Berlusconi, pur essendo stato sempre indipendente da qualsiasi schieramento. Le sue deleghe sono state quelle a Mercato interno, servizi e integrazione finanziaria. Quindi è stato riconfermato da Massimo D’Alema nel 1999 per la Commissione presieduta da Romano Prodi, e ha esercitato la delega alla Concorrenza. Proprio grazie a questo ruolo, nel 2004 Monti ha multato la Microsoft di Bill Gates, costringendola a pagare 497 milioni di euro per aver violato le norme antitrust e condannandola a consegnare ai concorrenti i codici sorgente di Windows.
Il presidente Josè Barroso ha scelto quindi Monti per lavorare al rapporto sulla integrazione tra le economie dei vari Paesi europei, che sarà presentato nel maggio 2010. In passato Oscar Luigi Scalfaro propose già a Monti la nomina e presidente del Consiglio, ma lui rifiutò motivando la scelta con il fatto di ritenere che l’appoggio parlamentare di cui godeva non fosse sufficiente a garantire la stabilità al nuovo governo. In seguito, sempre per lo stesso motivo, Monti ha rifiutato ben due incarichi proposti dal Cavaliere: nel 2001 come ministro degli Esteri e nel 2004 dell’Economia.

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