Il nuovo capo del governo Mario Monti ha presentato al Senato, in vista del voto di fiducia previsto in serata, i punti essenziali del suo esecutivo. Per Monti, il suo è un esecutivo di impegno nazionale che sia in grado di soddisfare le richieste delle forze politiche e rispondere alle sfide del Paese. Si tratta, secondo Monti, di rinsaldare le relazioni civili e sociali perché la politica torni a essere il motore del progresso. L’Europa siamo noi, ha poi detto, definendo l’attuale momento uno dei peggiori dell’intero dopo guerra citando Adenauer, Schumann e De Gasperi. “La fine dell’euro disgregherebbe il mercato unico” ha sottolineato, “Il futuro dell’euro dipende anche da quello che farà l’Italia. Dovremo convincerli che abbiamo imboccato la strada della riduzione del rapporto tra debito e pil, debito che oggi è al livello di 20 anni fa ed è il terzo più alto”. Parlando dei progetti del suo esecutivo, Monti ha voluto dire che la distribuzione dei sacrifici sarà equa e più sarà maggiore la distribuzione di questa equità, maggiore sarà la loro condivisione. Obbiettivo è la riduzione dello spread: “Se falliremo, se non raggiungeremo le riforme che servono, saremo tutti sottoposti a condizioni ben più dure”. Non c’è la pretesa di risolvere ogni cosa in tempi brevi, ha aggiunto, sarebbe una ambizione eccessiva: imposteremo il lavoro, ha detto, per mettere a punto gli strumenti da mettere a disposizione dei governi che verranno per cambiare il futuro. Al centro delle iniziative, ricorda Monti, una azione di governo che dia maggiori opportunità a imprese, donne e cittadini. Ed ecco gli annunciati sacrifici: ritoccare il sistema pensionistico che rimane caratterizzato da ampie disparità di trattamento. Tornerà poi l’Ici sulla prima casa la cui cancellazione, ha detto Monti, era una anomalia tutta italiana. Promette però meno tasse sul lavoro e più tasse sulle proprietà. Verrà poi messo mano sui costi della politica, che non è possibile ignorare.
In conclusione, da un lato una serie di provvedimenti per affrontare l’emergenza, la sostenibilità finanziaria e recuperare la fiducia dei mercati per ritornare a crescere. Dall’altro delineare con iniziative concrete un progetto per modernizzare istituzioni e società, in un quadro di ritrovata coesione sociale e territoriale.