Ieri Berlusconi, comparendo in tribunale a Palazzo di giustizia, a Milano, dove è imputato nell’ambito del processo Mills per corruzione, ha dato vita ad un vero e proprio show. Giunto attorno alle 11, si è seduto accanto ai suoi legali, Niccolò Ghedini e Piero Longo. Per almeno un quarto d’ora è apparso ai più visibilmente addormentato. Fuori dall’aula, discorrendo con i cronisti nel corso di una pausa, non ha fatto granché per negarlo. Ha ammesso, infatti, di aver fatto piuttosto fatica per non addormentarsi. Nel merito del processo, l’ex premier si è fatto beffe dei pm. Sottolineando, anzitutto, la celebrazione di una serie di riti sia stata assolutamente farraginosa. Come la discussione relativa alle modalità con le quali l’avvocato inglese sarà interrogato. Si deve, infatti, decidere se sarà ascoltato nelle vesti di testimone, con l’obbligo di dire la verità, o di testimone imputato, in grado di avvalersi della facoltà di non rispondere. In ogni caso, secondo Berlusconi, cambierà ben poco. Perché tanto, ha tatto presente, a febbraio si arriverà alla prescrizione. «C‘è la volontà di continuare per arrivare al nulla per arrivare al nulla», ha detto, ricordando che «tutte le persone che erano in aula, alcune pagate dai contribuenti italiani e altri dal sottoscritto, perdevano tempo». Parlando di politica, ha detto che non si ricandiderà e che il suo partito farà le primarie. Il rapporto con Monti, invece, si sta giocando all’insegna del fair play. «Monti non è in ritardo – ha dichiarato -, è appena arrivato e si deve occupare di cose di enorme complessità ma lasciatelo lavorare». Tuttavia, ha tenuto a sottolineare che le riforme che hanno ricevuto il plauso dell’Europea sono esattamente quelle proposte dal proprio governo, il 55 per cento delle quali è già stato approvato dal Parlamento. A chi gli chiedeva circa l’ipotesi di una nuova alleanza con la Lega, alla luce del fatto che l’ex ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, l’aveva definita conclusa, ha risposto: ««Ho appuntamento con Bossi questa settimana». Quanto gli hanno chiesto se la sortita di Calderoli si tradurrà in realtà, ha risposto: «Non credo».
Berlusconi ha, poi, spigato che vedrà Bossi in settimana e che con il Senatur si sente tutti i giorni. E’ esclusa, ha aggiunto, un’implosione, in seguito ai recenti avvenimenti, del Pdl. Spiegando che il partito è solido e ben organizzato, ha detto che venerdì non prenderà parte all’udienza per il caso Ruby proprio perché dovrà incontrare il leader del Partito popolare europeo.