Sono giorni di fibrillazione per la tenuta del governo Berlusconi. Nel fine settimana ci sono state altre “defezioni” nella maggioranza in vista del voto di domani alla Camera sul rendiconto finanziario dello Stato, mentre dalle file dell’opposizione il Partito democratico annuncia una mozione di sfiducia per l’esecutivo. Nelle analisi politiche degli ultimi giorni tutti davano per certo il fatto che il governo potesse superare indenne la giornata di domani, ma qualcosa oggi sembra cambiato. Non solo perché lo spread tra Btp e Bund sta raggiungendo vette da record sopra i 490 punti base, costringendo la Banca centrale a nuovi acquisti di titoli di stato italiani sul mercato secondario (da questo punto di vista bisogna dire che anche lo spread tra titoli di stato francesi e tedeschi ha raggiunto un nuovo picco a quota 131 punti base). Sono infatti giunti segnali preoccupanti da parte di due giornalisti che possiamo considerare “amici” del Cavaliere.



Ha cominciato Franco Bechis, vicedirettore di Libero, che su Twitter racconta di un vertice notturno del Pdl in cui i fedelissimi avrebbero spiegato a Berlusconi che non ci sono i numeri in Parlamento per poter andare avanti e gli avrebbero chiesto di dimettersi già oggi, proponendo al Capo dello Stato di formare un nuovo Governo presieduto da Gianni Letta. Il Premier, però, avrebbe proposto di rassegnare le sue dimissioni domani, chiedendo prima al Parlamento di approvare la legge di stabilità (magari con l’astensione delle opposizioni) che contiene il maxiemendamento uscito dall’ultimo Consiglio dei ministri nel quale già ci sono alcuni dei provvedimenti promessi all’Europa nella famosa lettera di fine ottobre. Sempre Bechis spiega che l’Udc si sarebbe detta pronta ad appoggiare un Governo Letta, ma che Augusto Minzolini, direttore del Tg1, e Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, siano convinti che Berlusconi non debba dimettersi. Minzolini, in particolare, secondo il vicedirettore di Libero, sarebbe pronto a spiegare al Tg1 di questa sera che dopo Berlusconi non ci sono possibilità per altri governi e che sarebbe quindi necessario tornare alle urne.



Giuliano Ferrara (il secondo giornalista “amico” del Cavaliere), invece, ha deciso di scrivere direttamente sul sito del quotidiano che dirige per spiegare che a ore dovrebbero arrivare le dimissioni di Berlusconi, aggiungendo che qualunque soluzione venga trovata per gestire la situazione di emergenza che non siano le elezioni sarebbe inutile. E mentre rimbalzano queste voci Piazza Affari ha cambiato segno e viaggia in territorio positivo, salvo poi ritracciare non appena si è diffusa la notizia che Berlusconi avrebbe spiegato ai “suoi” che “le voci di mie dimissioni sono destituite di fondamento e non capisco come siano circolate”.