Berlusconi smentisce. Da qualche ora stavano circolando voci di sue dimissioni, annunciate in primis dal direttore del Foglio, Ferrara che tramite un video postato sul sito del suo quotidiano annunciava trattarsi di dimissioni attese nel giro di poche ore. Ferrara si era spinto anche a parlare di cosa sarebbe successo dopo: “qualunque soluzione mascherata di emergenza che non siano le elezioni subito è inutile”. La notizia poi trovava appoggio da parte del vice direttore di Libero, Franco Bechis, che su Twitter spiegava che il vertice del Pdl di ieri sera si era chiuso con l’intesa delle dimissioni di Berlusconi. Per Bechis, era già pronto un governo Letta. Al diffondersi della notizia le Borse hanno fatto un notevole balzo in avanti. Poi, pochi minuti fa, la smentita da parte dello stesso Berlusconi. Durante un pranzo di lavoro ad Arcore, insieme ai figli Per Silvio e Marina e il presidente di Mediaset Confalonieri, il capo del governo smentisce ogni ipotesi di dimissioni: voci destituite di fondamento, non si capisce come siano circolate, ha detto. E Le Borse si bloccano di colpo. Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, conferma: “Ho parlato poco fa con il presidente Berlusconi che mi ha detto che le voci sulle sue dimissioni sono destituite di fondamento”. Pare invece confermata la voce di un incontro oggi pomeriggio del premier con il suo alleato di governo, Umberto Bossi. Situazione dunque confusa. E’ certo che diversi esponenti dello stesso Pdl premono perché Berlusconi lasci, così come si sta assistendo a una fuga di alcuni deputati che dal Pdl passano all’Udc, ultimo caso quello di Gabriella Carlucci. L’ipotesi che circola è che il premier stia cercando di far loro cambiare idea e in caso non vi riesca, annunci in serata le dimissioni. Come ha detto il ministro Maroni ieri sera intervenendo al programma di Fabio Fazio, “la maggioranza non esiste più”. Per domani è infatti previsto il voto di fiducia sul rendiconto dei conti dello Stato che in realtà passerebbe anche senza maggioranza per via dell’astensione delle opposizioni. Intanto da Bruxelles, si assicura che l’azione di monitoraggio sui lavori del Parlamento italiano prenderà avvio anche in caso di dimissioni dell’attuale premier. Rappresentanti della Commissione europea e quelli del Fondo monetario infatti saranno a Roma in settimana (quelli del Fondo arriveranno il 15 novembre).



Il portavoce del commissario agli affari economici Olli Rehn parlando con alcuni giornalisti ha assicurato che il controllo europeo seguirà il piano previsto anche in caso di dimissioni di Berlusconi.

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