Colto sul fatto: implacabili fotografi che hanno “beccato” il capo del governo intento a scribacchiare su un fogliettino. E’ successo oggi alla Camera dei deputati durante le operazioni di voto sul rendiconto di Stato, voto risoltosi come si sa con una brutta sconfitta della maggioranza, fermatasi a quota 308. Anche se l’opposizione, astenendosi, ha permesso comunque che il rendiconto venisse approvato. Ebbene, durante tali operazioni Silvio Berlusconi si è messo a scrivere su un foglietto di carta. Niente di male, sembrerebbe, un gesto come tanti per ingannare l’attesa del risultato e sfogare il nervosismo per quella che era una autentica prova per il governo. Ebbene, ingrandendo le immagini si è potuto scoprire cosa stesse esattamente scrivendo il premier, qualcosa in realtà di poco simpatico e che sta già innalzando polemiche. Sul foglio Berlusconi fa il conteggio dei voti che dovrebbe spuntare la maggioranza. Scrive “308” e vi aggiunge un “meno otto traditori”. Sono i parlamentari del Pdl che si sono dati assenti facendo perdere al governo quella che doveva essere la maggioranza, 316 voti esatti. Berlusconi, evidentemente consapevole di cosa è successo, aggiunge le opzioni di quello che gli resterebbe da fare. La prima è “Prendo atto, rassegno le dimissioni”. La seconda è “Presidente della Repubblica”, recarsi cioè dal capo dello Stato a consulto come poi ha fatto e infine la terza, probabilmente rivolta all’opposizione: “ribaltone”. In realtà gli onorevoli del centrodestra che non hanno preso parte al voto sono di più, sono undici: i deputati del Pdl Roberto Antonione, Fabio Gava, Gennaro Malgieri, Giustina Destro, più Alfonso Papa (agli arresti domiciliari). Assenti poi gli esponenti del gruppo Misto Calogero Mannino, Giancarlo Pittelli, Luciano Sardelli, Francesco Stagno D’Alcontres e Santo Versace. Si è invece astenuto Franco Stradella, del Pdl. Berlusconi nn si limitato al foglietto: parlando con i suoi collaboratori dopo il voto, avrebbe detto: “Mi hanno tradito, ma questi dove vogliono andare?”. Calogero Mannino, uno dei “traditori”, rispedisce al mittente l’accusa: “Io traditore? A me Berlusconi deve dire solo grazie. Fui io infatti il 14 dicembre a votare a favore del governo benché fossi nell’Udc”.
Foto Ansa
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