Dopo le dimissioni annunciate ieri dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al Quirinale, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è intervenuto oggi per tranquillizzare le forze politiche e il Paese sugli scenari futuri, ad oggi piuttosto imprevedibili. Per ora teoricamente restano sul tavolo, infatti, tutte le ipotesi: dal governo tecnico, alla maggioranza di centro-destra allargata, fino al governo di unità nazionale e alle elezioni anticipate (o a febbraio o in primavera).
All’indomani del voto sul rendiconto dello Stato che ha certificato alla Camera la fine della maggioranza numerica del governo Berlusconi la pressione dei mercati finanziari sui titoli del debito pubblico italiano però ha raggiunto infatti livelli allarmanti e così il Capo dello Stato ha voluto chiarire: “Non esiste alcuna incertezza sulla scelta del Presidente del Consiglio di rassegnare le dimissioni del governo da lui presieduto”. Un messaggio chiaro alle forze dell’opposizione che, Italia dei Valori in primis, avevano iniziato a temere che le parole del premier fossero una “trappola”, un inganno per guadagnare altro tempo.
“Tale decisione diverrà operativa con l’approvazione in Parlamento della legge di stabilità per il 2012; sulla base di accordi tra i Presidenti del Senato e della Camera e i gruppi parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione, la legge sarà approvata nel giro di alcuni giorni”, ha proseguito Napolitano.
Dopo questo passaggio prenderanno il via le consultazioni presidenziali. Tutte le forze politiche che dopo le elezioni del 2008 hanno trovato posto in Parlamento potranno fare le proprie valutazione con il Colle indicando proposte e disponibilità rispetto all’ipotesi di formare nuove maggioranze.
Le consultazioni non lasceranno però in sospeso il Paese troppo lungo e, soprattutto, condurranno a una soluzione chiara, o in un senso o nell’altro. “Entro breve tempo – ha spiegato il Capo dello Stato – o si formerà un nuovo governo che possa con la fiducia del Parlamento prendere ogni ulteriore necessaria decisione o si scioglierà il Parlamento per dare subito inizio a una campagna elettorale da svolgere entro i tempi più ristretti”. 



Nessun periodo quindi di inattività governativa e parlamentare, su questo il presidente Napolitano ha fatto sapere a tutti che vigilerà.
Come ha scritto Stefano Folli, su Il Sole 24 Ore di oggi, per la politica italiana inizia un vero e proprio “esame di maturità”. Non sono ammissibili giochi di palazzo sul destino del Paese.

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