La manovra economica e finanziaria del “governo di impegno nazionale” presieduto da Mario Monti è stata approvata poco fa con il voto finale della Camera dei Deputati, dopo aver ottenuto questa mattina la fiducia dell’Aula. Su 499 deputati presenti e 477 votanti i voti favorevoli sono stati 402, mentre 75 sono stati quelli contrari (22 gli astenuti).
Un risultato molto ampio, scontato alla vigilia, ma ugualmente importante. Ora infatti toccherà al Senato approvarla entro Natale. I partiti hanno mantenuto le loro posizioni iniziali. Pdl, Pd e Terzo Polo, non senza alcuni importanti distinguo, hanno sostenuto l’esecutivo, mentre all’opposizione, con toni sempre più accesi, si sono messi la Lega Nord e l’Italia dei Valori.
Dal Pd è stato puntato l’indice soprattutto sulle mancate liberalizzazioni e sulla scarsa attenzione al mondo del lavoro. «Noi abbiamo promesso – ha dichiarato il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani – lealtà al governo in un momento di impegno nazionale. Un impegno, voglio chiarire a qualche osservatore frettoloso, oggi e domani, senza alcun limite temporale che non sia la fine della legislatura». Il segretario per spingere l’esecutivo a fare di più sulle liberalizzazioni ha letto poi uno stralcio di Crispi sulle farmacie.
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, è tornato invece sulla “favola senza morale” che spiegava nelle ultime fasi del governo Berlusconi che le dimissioni del Cavaliere avrebbero salvato l’Italia, l’Europa e forse anche la crisi mondiale. “Un racconto bugiardo e anti-italiano di cui siamo stati vittime”.
La Lega, con il suo capogruppo, Marco Reguzzoni, ha voluto rispondere alle critiche di cui è stata oggetto in questi giorni per le sue rumorose iniziative di opposizione. “Noi non abbiamo appoggiato questo governo e non lo appoggeremo – ha dichiarato Reguzzoni -, ma non potete impedirci di contestare duramente le sue scelte”.
Dure le parole anche dell’Italia dei Valori, secondo cui è rimasto solo il rigore, ma non c’è traccia di crescita e sviluppo e di quella lotta annunciata alle corporazioni, ai privilegi e alle lobby.
Tra Pd e Lega non sono mancate poi le scintille. A un Bersani che chiedeva ai leghisti se fossero sbarcati da Marte dalle fila del Carroccio si alzava il coro “Veltroni, Veltroni”.
Il presidente del Consiglio, Mario Monti, si è comunque dichiarato fiducioso e per nulla “disperato”. “Se la collaborazione tra le forze politiche – ha dichiarato il premier – continuerà nell’interesse comune dell’Italia, non ho alcun dubbio che il nostro Paese si salverà”.