Il decreto “Salva Italia” del Governo Monti si prepara a essere approvato alla Camera dei Deputati dopo che l’esecutivo ha incassato nella tarda mattinata di oggi la fiducia, la prima dall’atto costitutivo del Governo tecnico. Necessaria anche perché, analizzando i numeri, Mario Monti ha già perso voti rispetto a un mese fa, pur avendo ritirato, smussato e modificato il provvedimento per venire incontro, nei limiti del possibile, alle richieste dei partiti che ritenevano alcune misure davvero troppo penalizzanti. Come quella che prevedeva lo stop all’adeguamento all’inflazione per le pensioni corrispondenti al doppio della minima. Ovvero, circa 900 euro. Il che, di fatto, avrebbe determinato in impoverimento di chi, praticamente è già povero.
Il testo uscito dalla Commissione Bilancio della Camera prevede che lo stop all’adeguamento scatti unicamente dai 1400 euro in più. Questa, e altre modifiche sul fronte pensionistico, sull’Ici-Imu (sgravio di 50 euro per ciascun figlio), sui bolli (esenzione per i conti sino a 5mila euro) e tante altre, non sono bastate, tuttavia, a determinare un consenso quasi unanime come quando il governo ricevette la fiducia che gli consentì di insediarsi ufficialmente. Allora, infatti, l’unica a sfilarsi era stata la Lega Nord. Oggi, i 495 sì e gli 88 incassati dall’esecutivo non lasciano adito a dubbi: anche l’Italia dei Valori ha deciso di defilarsi. Del resto, di recente, lo stesso Berlusconi redivivo, e tutt’altro che intenzionato a decidersi a farsi fa parte, ha voluto mettere il coltello nella piaga, affermando che la compagine retta dal professore della Bocconi si fonda su precarissimo equilibrio, destinato difficilmente a durare.
L’ex premier si è spinto oltre, arrivando a definire Monti “disperato”. Ai suoi avrebbe confessato che l’esecutivo non potrà durare ancora molto. In ogni caso, per questa sera non ci dovrebbero essere problemi. La manovra, con ogni probabilità, sarà approvata senza intoppi per poi passare a Palazzo Madama, dove si prevede una replica. Del resto, la posta in gioca, tra spread, mercati in fibrillazione, e rischio default, tutti sanno che è troppo alta.
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