In attesa di conoscere le decisioni della Consulta sui quesiti referendari, si riaccende il dibattito politico sul tema. Si discute e si pensa ai modelli degli altri Paesi (i più in voga, quello tedesco, quello francese e quello spagnolo).
Per Gianfranco Pasquino, professore di scienza politica all’Università di Bologna, a giudicare dal dibattito in corso, emerge quello che in molti si aspettavano: “i politici stanno facendo un fuoco di sbarramento contro il referendum elettorale. Per loro sarebbe meglio rimanere al pessimo Porcellum piuttosto che cambiare qualche cosa”.
Professore, perché secondo lei i politici velatamente o meno danno l’impressione che la Consulta potrebbe bocciare il referendum?
I politici non hanno delle impressioni, ma una forte tendenza alla manipolazione. Stanno infatti facendo un fuoco di sbarramento contro il referendum elettorale com’era prevedibile perché li obbligherebbe a prendere delle posizioni. Preferiscono, come molti di noi avevano predetto, questa legge elettorale, cioè il Pessimo porcellum, a qualunque legge che produca competizione fra di loro e all’interno delle loro liste.
Casini dell’Udc e Franceschini del Pd sembrano trovarsi d’accorso per un ritorno al proporzionale. Cosa ne pensa?
Naturalmente gli ex democristiani sono proporzionalisti per cultura politica. Si può anche tornare alla Prima repubblica con la medesima legge elettorale, ma sarebbe un pessimo ritorno, anche se si può avere una legge proporzionale migliore di quella che abbiano utilizzato noi, e sarebbe la legge elettorale tedesca che, nella sua interezza, è una buona legge elettorale.
C’è chi, come Ceccanti, punta invece sui modelli francese e spagnolo.
Io sono uno di quelli che per primi ha proposto il maggioritario francese, la migliore in assoluto, a mio avviso, per l’Italia.
So bene che non è perfetta, ma sono sicuro che è molto migliore di quello che potremmo ottenere con i vari innesti che si pensa di fare: sento dire il proporzionale spagnolo in salsa tedesca. Se andiamo su questo livello potrei tirare fuori il modello elettorale australiano con una qualche variante hawaiana…
Se si vuole una legge elettorale seria è importante che i modelli funzionino. Non vedo grandi alternative: o tedesco o francese.
Ma esiste secondo lei la possibilità politica che Terzo polo, Pdl e Pd si intendano su un modello che vada bene a loro tre?
Se lei mi chiede una previsione l’unico modo per mettersi d’accordo è andare a una legge elettorale proporzionale, perché la proporzionale è una legge difensiva, cioè difende le posizioni acquisite e rende difficilissimo a chiunque di avere una maggioranza prodotta dall’elettorato, cioè dai voti degli elettorali. Dunque obbliga tutti a trattare e ciascuno dei soggetti politici in gioco è convinto di avere grandissime capacità di trattativa. Su questo troveranno l’accordo.
E l’altra sua previsione?
Se mi chiede se troveranno un accordo allora la mia risposta è no. Il Porcellum garantisce i dirigenti dei partiti e quei parlamentari che stanno acquattati dietro i capi corrente. Nessuno di loro ha interesse a creare una situazione competitiva nella quale non si sa come si va a finire.