Andrea Pamparana, vicedirettore del Tg5, segue da tempo le vicende giudiziarie dell’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Oggi c’era una scadenza importante, quella legata all’udienza in cui ha deposto, in collegamento da Londra, l’avvocato inglese David Mills. In questo lungo processo, l’ex premier è imputato per corruzione giudiziaria. Scusi Pamparana, com’è andata questa udienza? Mills ha parlato davanti a un tribunale e ha deposto, scagionando completamente Berlusconi. Quali sono le sue impressioni? “Oggi l’udienza è stata significativa, importante si potrebbe dire. Perché Mills ha raccontato tre cose sostanzialmente che sembrano importanti ai fini processuali”. Quali? “Mills ha ricostruito la storia. Sostiene di aver preso 600mila dollari da un armatore napoletano, Guido Attanasio. In fondo non ha fatto che ribadire una cosa già detta. Poi si è visto contestare questa cifra dal fisco inglese e si è preoccupato, anzi spaventato. Per cui, primo fatto, ha coinvolto Carlo Bernasconi, ex dirigente Finivest. In secondo luogo, Mills ha dichiarato che a un certo punto disse al pubblico ministero, Fabio De Pasquale, quello che De Pasquale stesso si voleva sentire dire: cioè il coinvolgimento in tutta la vicenda di Silvio Berlusconi. Insomma una sorta di ammissione indotta. Il terzo fatto, Mills ha dichiarato, per la prima volta in un tribunale, che Berlusconi è completamente innocente in questa vicenda e gli ha pure chiesto scusa per tutte le grane che gli ha creato in questi anni. Direi che questa è la parte più rilevante dell’udienza, perché è stato Mills, quasi in maniera irrituale, a chiedere di parlare e il presidente glielo ha concesso”.
Questa dichiarazione di Mills può spostare l’impianto processuale? In altri termini, molto più semplici, Berlusconi può essere assolto dall’accusa di corruzione giudiziara? “La questione è complicata, difficile rispondere e fare pronostici. Certo, il fatto che Mills abbia fatto questa dichiarazione in un tribunale per la prima volta, ha la sua importanza. Ma occorre vedere quale attendibilità verrà data a un uomo che è già stato condannato da un tribunale italiano. Posso dire che Silvio Berlusconi, presente in aula, alla fine si è dichiarato soddisfatto e così i suoi legali. Ma poi i tribunali sono sempre fatti da uomini che hanno le loro convinzioni”.
Che cosa rischia Berlusconi in questo processo? “Da un punto di vista giudiziario non ci saranno conseguenze. Anche se venisse condannato, Berlusconi vedrebbe il suo reato prescritto. Si vede che c’è grande voglia di andare in modo spedito in questa causa e di chiuderla entro fine gennaio. Ma il 15 febbraio il reato è già prescritto”. Sembra quasi una corsa contro il tempo? “Più o merno l’impressione che si coglie è proprio quella di una corsa contro il tempo. Perchè, anche se prescritto, il reato che potrebbe portare alla colpevolezza di Berlusconi sarebbe una macchia grave per un ex presidente del Consiglio e in genere per un personaggio così noto”.
Berlusconi in questo momento sembra più presente nei suoi processi. Lo aspetta una lunga sfilza di udienze, non solo quelle relative al caso Mills. “Da qui a tarda primavera avrà una serie di udienze, per tre processi, con una scadenza continua. Ma l’impressione che dà l’ex presidente del Consiglio è di voler parlare, di essere presente e di volersi difendere in tutti i modi consentiti. Certo la sequanza giudiziaria non è piacevole. Adesso Mills dovrà ancora deporre e subire il controesame della difesa di Berlusconi. Poi ci sarà la deposizione di Attanasio”. E poi dovrà affrontare il caso Ruby. “Certo. E anche in questo caso potrebbe facilmente cavarsela. Ma se qualcuno dei suoi amici più fidati risultasse colpevole, indirettamente schizzerebbe fango anche su Berlusconi. La mia impressione è che sia difficile un ripensamento complessivo su tutte le posizioni processuali del Cavaliere. Ma comunque stiamo a vedere”.
(Gianluigi Da Rold)