Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Milleproroghe. O, meglio, come lo ha ribattezzato il ministro per la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, “poche proroghe.”E’ stata una riunione seria e complessa con l’intenzione di evitare proroghe infinite. Il Consiglio dei Ministri è durato tanto perché «abbiamo guardato dentro i provvedimenti» ha spiegato il ministro al termine della riunione di 4 ore. In una nota di Palazzo Chigi, viene precisato che il Governo ha inteso approvare un numero ridotto di proroghe e che, per questo, «non può più essere denominato Milleproroghe». L’esecutivo fa, inoltre, sapere che si è deciso di prorogare esclusivamente alcuni termini, quelli strettamente necessari «per garantire efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, nonché operatività di strutture deputate a funzioni essenziali». Ecco, di seguito, le principali proroghe.
Sono prorogati sino al 31 dicembre 2012 alcuni interventi in materia di ammortizzatori sociali per lavoratori precari.
Sono rimandati oltre il 31 dicembre 2012 gli sfratti per le categorie sociali disagiate che risiedono in Comuni capoluoghi di Provincia, ad alta tensione abitativa o confinanti con comuni superiori ai 10mial abitanti.
Sono prorogate al 30 giugno 2012 le disposizioni atte a impedire l’esercizio abusivo.
E’ spostato al 2014 il termine per le Regioni per concludere il programma atto a realizzare strutture sanitarie apposite
Sino al 31 dicembre 2012 l’attribuzione ai Prefetti dei poteri sostitutivi e di impulso al fine di garantire la funzionalità degli enti locali
Al 31 dicembre 2013 la possibilità per le Poste Italiane di concedere, alle associazioni non profit, particolari agevolazioni fiscali.
– Per far fronte alla terribile situazione di sovraffollamento, è stato prorogato lo stato di emergenza, anche al fine di portare a termine gli interventi necessari per migliorare le condizioni di vita dei detenuti.
E’ previsto, sino al 30 novembre 2012, lo stop delle tasse.
– Fino al termine del 2012, i poteri speciali in materia di rifiuti spettanti ai comuni restano in vigore.
Infine, benché la presidenza del Consiglio non lo abbia specificato esplicitamente, nel decreto dovrebbe essere contenuta anche la garanzia dello Stato in merito al prestito bilaterale da 23,48 miliardi che verrà acceso dalla Banca d’Italia a favore dell’Fmi.