«Ma quale decreto “Salva Italia”? Stiamo assistendo a uno smantellamento del welfare di proporzioni mai viste e dagli effetti socialmente devastanti. Forse era più onesto chiamarlo “Salva Euro” o “Ammazza poveri”». Piero Sansonetti sta chiudendo il nuovo numero de Gli Altri e ha in mente un titolo che lascia poco spazio all’immaginazione: “Colpo di Stato Sociale”. «D’altra parte si tratta di un’operazione mostruosa, portata avanti da un governo illegittimo di espressione franco-tedesca – spiega a IlSussidiario.net –. Si cerca di far pagare la crisi dell’Euro ai ceti più umili italiani, abolendo lo stato sociale e la democrazia».



Non le sembra di esagerare?

Assolutamente no. Il governo Monti non è legittimato dalla sovranità popolare e si è insediato grazie a un colpo di stato. Ora che si conoscono i contenuti della manovra, comunque, si può capire a cosa serviva il golpe. Senza sospensione della democrazia, infatti, non sarebbe stato possibile dare una spallata di questo tipo alle pensioni.
Tra l’altro, c’è un particolare piuttosto buffo: erano tutti attenti a controllare che Berlusconi non truccasse le carte con le televisioni, ma alla fine il colpo di mano lo hanno fatto i grandi giornali.



Cosa intende dire?

Mi riferisco alla campagna che il Corriere della Sera e Repubblica hanno portato avanti insieme negli ultimi mesi, agli uomini che hanno saputo inserire nel nuovo esecutivo, e al clima di terrore psicologico che hanno creato. Pensi a quante risate si faranno in classe quando fra qualche anno spiegheranno la crisi dell’Europa e i libri di scuola parleranno degli “spread”…

Lei da mesi invitava la sinistra a vigilare sul possibile superamento a destra
del berlusconismo voluto da quei settori della borghesia italiana avversi a Berlusconi. Pensa di averci azzeccato?

Avevo ragione, ma non è che la cosa mi consoli. Il fatto che il Cavaliere non venisse attaccato per la sua politica, ma per le sue abitudini sessuali, e lo stesso snaturamento della sinistra non lasciavano presagire nulla di buono. Detto questo, nemmeno io mi aspettavo una deriva di questo tipo, proprio perché non avevo considerato possibile l’ipotesi di una sospensione della democrazia. E i danni, a mio avviso, saranno irreparabili.



In che senso?

La politica è fuori gioco, delegittimata, come Facta dopo il Fascismo. E la sinistra parlamentare è morta.

Da uomo di sinistra, da dove pensa di ripartire?

Da zero. Non ci sono nemmeno le macerie.Solo Sinistra e Libertà, forse, si è salvata restando fuori dal Parlamento.
Vede, il fatto è che sull’effetto recessivo della manovra nessuno nutre dubbi e la reazione sociale ci sarà, anche se con effetti difficilmente prevedibili.

Soprattutto se, come dice lei, non avrà più rappresentanza politica.

Spero che prendano l’iniziativa i sindacati. Se si muovono loro almeno la protesta avrà una guida, altrimenti può succedere di tutto.
Parliamoci chiaro, se un signore di 60 anni che si aspettava di andare in pensione fra sei mesi scopre che ci dovrà andare fra parecchi anni, può anche avere delle reazioni scomposte.

Ma di questa manovra davvero non salva nulla?

I sessantenni resteranno al lavoro e i giovani non avranno spazio per altri dieci anni. Salvo solo le lacrime di Elsa Fornero. Significa che anche chi ha in testa idee economiche balzane, sotto sotto ha una coscienza…

(Carlo Melato)