«Nonostante il peso di questa manovra gli italiani continueranno ad avere fiducia in Mario Monti». Parola di Nicola Piepoli. Nemmeno l’Iva, l’Ici o le pensioni, secondo il presidente dell’omonimo istituto di ricerca, riusciranno quindi a far crollare i consensi che circondano l’operato del nuovo presidente del Consiglio. «In chiave motivazionale – spiega Piepoli a IlSussidiario.net – è visto come un “salvatore” e da un salvatore si accettano lacrime, sangue e sudore. Un po’ come fecero gli inglesi nei confronti di Winston Churchill. A quei tempi il pericolo era Hitler, oggi è la crisi economica che minaccia l’unico mondo nel quale vivremo, il futuro».
Ma sarebbe successo con qualunque tecnico indicato da Napolitano?
Sicuramente il Capo dello Stato ha scelto la persona giusta, ma questo “trionfo” è psicologicamente inspiegabile. Ad ogni modo, Monti è adatto perché non comunica. Ha le sembianze di un extraterrestre buono, venuto dal futuro.
Secondo i retroscena giornalistici, Berlusconi è convinto che gli italiani fra poco lo rimpiangeranno.
Se avesse vent’anni di meno potrebbe anche fare questi calcoli, ma la verità è che il suo ciclo politico è finito. Ora ci sono nuovi giocatori.
Certo, è sorprendente l’estrema fragilità dell’opinione pubblica che è “mobile, qual piuma al vento”. Ma per convincere i cittadini che Monti non è il “messaggero del destino” ce ne vuole…
Sbaglia quindi chi pensa di fare man bassa di consensi stando all’opposizione, come ad esempio la Lega?
È presto per dirlo. Ad ogni modo, la Lega si rivolge solo a una fetta di Paese e non mi sembra strutturalmente il partito più adatto per raccogliere tutti gli eventuali delusi.
Per ora, comunque, il professore è fortunato, come ogni condottiero. Basta vedere l’andamento dello spread dopo la presentazione della manovra.
È in calo quindi anche la voglia di andare al voto?
Questo no. Gli italiani hanno voglia di elezioni e molti di loro voterebbero Monti, anche se non si candiderà.
Prima parlava di nuovi giocatori.
Mi riferivo all’inevitabile ricambio che ci sarà una volta chiusa la parentesi dei tecnici. Gli italiani vogliono facce nuove, ma soprattutto politici preparati.
La conferenza stampa di domenica sera ha segnato una svolta nei toni e nei modi. Non saranno più ammessi gli improvvisatori.
Un’ultima domanda sul gradimento dei singoli partiti. È vero che il primo partito è quello degli indecisi?
Guardi, le intenzioni di voto sono praticamente ferme a un mese fa. Sugli indecisi invece è venuto il momento di sfatare un mito.
Cosa intende dire?
Noi ricercatori sappiamo che chi non ha ancora deciso, alla fine si comporta come chi ha deciso. In altre parole, gli “indecisi” non stravolgono le scelte dei “decisi”. Quindi, è come se non esistessero…
(Carlo Melato)