CASO RUBY – NO DELLA CAMERA A RICHIESTA DEI PM – Con 315 voti contro 298 la Camera ha negato l’autorizzazione alla perquisizione domiciliare presentata dalla Procura di Milano nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nell’ambito del Ruby Gate.
La Giunta delle Autorizzazioni propone perciò di rinviare gli atti alla magistratura, in quanto la competenza sarebbe del Tribunale dei ministri.



Per la maggioranza una buona notizia dopo il pareggio in Bicamerale sul federalismo che ha complicato il cammino di una riforma sempre più discussa.

In Aula perà la maggioranza si è dimostrata compatta, come aveva assicurato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano,  che aveva dichiarato:  «Credo che anche in questa circostanza la maggioranza sarà compatta, non nella difesa di Berlusconi in quanto persona, ma nella difesa del diritto di un parlamentare alle sue prerogative, mi riferisco specificatamente alle perquisizioni perchè è quello su cui si voterà. La nostra maggioranza ha dimostrato tenuta in numerosissime circostanze nell’ultima volta, e quindi credo che lo dimostrerà anche oggi».



Il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, alla vigilia del voto di Montecitorio aveva comunque dichiarato: quando la Camera avrà deciso «ne prenderemo atto e leggeremo le motivazioni».
«Siamo stati attenti ai soldi dei contribuenti», aveva poi aggiunto,  fornendo alcuni dettagli dell’inchiesta sul caso Ruby e in particolare sul tema intercettazioni: sono state intercettate una quarantina di persone, per un totale di 26 mila euro.

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