All’assistente di Ileana Argentin, deputata del Partito democratico affetta da amiotrofia spinale, è stato intimato di non applaudire in luogo dell’assistita.
Un’altra brutta pagina per Montecitorio, durante il dibattito sul processo breve. La deputata Pd Ileana Argentin è disabile e, mentre sta parlando Italo Bocchino, decide di applaudirlo. Ma lei non può farlo perché è disabile, muove a stento la mano sinistra, e lo fa fare – al suo posto – del proprio operatore. L’onorevole Osvaldo Napoli, a quel punto, intima all’assistente di non applaudire. L’Argentin chiede a Fini la parola per denunciare l’accaduto. «Se non posso applaudire con le mie, lo faccio con le mani di chiunque». Ma, mentre lei parla, il deputato leghista Massimo Polledri, urla, riferendosi a Napoli: «ha ragione!». Al che, Fini gli chiede di scusarsi. E le scuse, prontamente, arrivano. Ma non basta. La deputata le rispedisce al mittente. «Doveva pensarci prima».
Intervistata da Repubblica, l’Argentin, poi, spiega di essersi «sentita violentata», specie perché, dai banchi del Carroccio, qualcuno avrebbe urlato «Non le date la parola a quell’handicappata del c…». Durissimo il suo commento: «Erano anni che non mi sentivo dare dell’handicappata, un insulto tanto più offensivo perché pronunciato in un luogo sacro come il Parlamento».
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