Il vertice italo-francese lascia strascichi di crisi nella maggioranza. Bossi e tutto lo stato maggiore della Lega insorgono contro le decisioni prese tra Sarkozy e Berlusconi, soprattutto quella relativa all’impegno militare italiano nella guerra, bombardamenti inclusi.
Una totale sudditanza nei confronti dei francesi, la definisce Umberto Bossi. E poi il caso Parmalat, l’energia e l’immigrazione. Berlusconi la smetta di prenderci in giro, è il commento della Lega. Da qui al voto – ha spiegato Bossi ai suoi – dobbiamo distinguerci su tutto dal Pdl”. Ma nella maggiorana non è solo la Lega a criticare le scelte del premier. Anche diversi esponenti cattolici si dichiarano contro la dichiarazione di bombardare la Libia. Formigoni, Giovanardi, Mantovano sono tutti critici e contrari alla guerra. I fedeli di Berlusconi minimizzano, nessuna spaccatura fra noi e la Lega dicono. Anche perché non si dovrebbe arrivare a un voto in Parlamento per approvare o meno la scelta dei bombardamenti Frattini ha infatti spiegato che le mozioni approvate un mese fa in senato e camera contemplavano già l’uso di “tutti i mezzi necessari” per adempiere alle richieste delle Nazioni Unite.
Infine il ministro dell’economia Tremonti. Secondo alcuni osservatori, dietro alla protesta dellaLega c’è proprio lui, da sempre in ottimi rapporti con Bossi. Nei risultati del vertice italo-francese anche diverse misure economiche decisamente contrarie alla sua veduta. Tremonti infatti stava lavorando a mettere degli argini agli interessi francesi nei confronti delle nostre aziende, Parmalat in primis.