Passa con 12 voti di scarto la richiesta dei capigruppo di Pdl, Lega e Responsabili, Fabrizio Cicchitto, Marco Reguzzoni e Luciano Sardelli di sollevare il conflitto d’attribuzione tra poteri dello Stato in merito all’accusa di concussione contestata al premier nel caso Ruby

La maggioranza, seppure per soli 12 voti di scarto, (314 i sì, 302 i no), ha approvato la richiesta avanzata dai capigruppo di Pdl, Lega e gruppo Misto di sollevare un conflitto di attribuzione sul processo in cui il premier Berlusconi è accusato di concussione. Il presunto reato di cui Berlusconi si sarebbe macchiato sarebbe stato commesso in quanto presidente del Consiglio nell’esercizio delle sue funzioni, e non sarebbe compito, quindi, dell’autorità giudiziaria giudicarlo, ma del Tribunale dei ministri. A questo punto, la presidenza della Camera dovrà identificare il legale che si occuperà di presentare ricorso innanzi alla Corte costituzionale.



E il processo di domani, presso il Tribunale di Milano? Niccolò Ghedini, difensore del premier, risponde che i giudici meneghini «faranno come sempre quello che vogliono». Il procedimento, quindi, non si ferma. Nel corso delle votazioni erano presenti tutti i rappresentanti della maggioranza. Tutti, tranne il premier. Al suo posto, data la penuria di poltrone, si è seduta il  ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla. Assieme alla maggioranza hanno votato pure i deputati liberaldemocratici Daniela Melchiorre e Italo Tanoni.



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