Arriva ieri una proposta di alcuni esponenti del Pdl (Cristiano De Eccher, Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bonacin, Achille Totaro; in un primo momento aveva firmato anche un esponente di Fli, Digilio, che poi ha ritirato la firma) di abolire la norma che proibisce la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
Un ddl insomma che vorrebbe abolire la XII norma transitoria della Costituzione. La possibilità quindi di riformare il Partito fascista italiano. I senatori che hanno firmato la proposta sono tutti ex An. La reazione del presidente del Senato, Renato Schifani, secondo quanto sostengono persone presenti, sarebbe stata di sorpresa, più precisamente si sarebbe dichiarato esterefatto. La precisazione dei firmatari del ddl: «Nessuno di noi ha mai pensato di avviare una battaglia di tipo ideologico fuori dal tempo e dalla storia. Il nostro ddl, infatti, si prefigge di intervenire su una norma transitoria che per sua stessa natura era quindi destinata, secondo la volontà dei padri costituenti, a valere per un tempo limitato».
L’idea, dicono ancora, è di intervenire solo sui reati di opinione, definiti non più attuali, in conformità a quanto già proposto da tanti parlamenti liberali e antifascisti. Il testo del ddl proposto ieri è consultabile sul sito del Senato, «Abrogazione della XII Disposizione Transitoria e Finale della Costituzione». Le reazioni dell’opposizione sono stati decisamente contrarie. Secondo Marco Miccoli, segretario del Pd di Roma, si tratta di un dddl inaccettabile, e dimostra che questo Governo è lontano dai valori della Costituzione.