Mentre il Pdl lavora per giungere ad un accordo, Umberto Bossi si dice convinto del fatto che Berlusconi voterà la mozione della Lega sulla nostra missione in Libia.

Sulla missione in Libia, il governo rischia grosso. A Bossi e a tutta la Lega non è andata giù di aver saputo per ultimi che l’Italia avrebbe preso parte ai bombardamenti aerei. Una questione di forma ma non solo, dal momento che il Carroccio ha sempre espresso la sua netta contrarietà al nostro impegno in Libia. Ora il Pdl sta lavorando alacremente per dar vita ad una correzione della mozione della Lega che possa esser condivisa anche da entrambi i partiti della maggioranza. Con la mozione proposta dalla Lega, pare che il maggior punto di attrito sia rappresentato dalla deadline pretesa dai leghisti, un termine entro il quale abbandonare la missione. L’idea è quella di recepire l’istanza leghista, adottando una formula che non obblighi il governo a passi affrettati. Si pensa di inserire nella mozione un punto che leghi i nostri militari alla missione «fino a quando i civili non saranno fuori dal pericolo di essere colpiti». Il documento potrebbe essere in discussione martedì, in Parlamento, In mattinata vi hanno lavorato Gianni Letta con i capigruppo e i vicecapigruppo del Pdl, oltre i ministri Franco Frattini e Ignazio La Russa. 



Bossi, dal canto suo, ostenta tranquillità, e dichiara: «Berlusconi non è scemo: non vota per far cadere il governo». Si mostra sereno, del resto, anche Berlusconi, che così commenta il voto imminente: «non ci saranno difficoltà per il governo, la Lega è una componente essenziale della coalizione. Ha presentato una mozione che trovo una presa di posizione anche ragionevole».  E ha aggiunto: «Potremmo approvarla integralmente oppure modificarla in parte ma il senso della mozione è senz’altro da condividere». 



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