Maggioranza battuta per due volte, ieri alla camera. La prima in una votazione in cui non passa la proposta di rinvio della discussione su un articolo della legge 2010 sull’etichettatura del prodotti alimentari. La seconda volta nella votazione sull’articolo 1 del ddl Comunitaria. E mentre l’opposizione gridava “dimissioni” e Bersani commentava che la maggioranza non esiste più, dietro le quinte si consumava la rabbia del premier Berlusconi. Il problema sarebbero state alcune assenze in aula che hanno reso possibile il risultato negativo delle votazioni. Un ministro, che ha conservato l’anonimato, riferisce di un premier inc…to nero: “Per il presidente le assenze di oggi sono inaccettabili, ha chiamato lui stesso, ad uno ad uno, ministri e sottosegretari che mancavano all’appello”. Sembra che ben otto deputati del Pdl al momento delle votazioni si trovassero a Palazzo Grazioli a discutere del futuro del partito. Ci si domanda che senso avesse quella riunione, se lo è chiesto anche l’onorevole Lupi: “Ma che cavolo di riunione stavate facendo, da tre ore…” ha chiesto ad Angelino Alfano, uno dei partecipanti ed assenti dall’aula.
Il commento infine lapidario di Silvio Berlusconi: “Così andiamo tutti a casa”. Intanto domani, a proposito di Alfano, verrà sciolto ufficialmente il suo ruolo di ministro della giustizia. Chi prenderà il suo posto? C’è ancora incertezza: si fanno i nomi di Annamaria Bernini, che non sarebbe del tutto gradita al Presidente della Repubblica, e di Maurizio Lupi, vicepresidente Pdl della Camera.