Il Viminale non è un palazzo di intrighi. Lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni in occasione della cerimonia per il centenario del palazzo che ospita il suo ministero. Maroni ha sottolineato come negli anni si sia scritto e detto tanto «sul palazzo del potere», ma anche «degli intrighi e dei complotti» che lo avrebbero caratterizzato. Negli anni, inoltre, i «giornali hanno raccontato il Viminale con microspie, un’armeria e un tunnel segreto nel sottosuolo di Roma». Ricordando che il palazzo rappresenta una storia al servizio della sicurezza dell’intero Paese, ha aggiunto: «E’ un palazzo bellissimo, pieno di opere d’arte, ora celebrate in un nuovo libro. Siamo qui oggi non solo per celebrare ricordi ma per guardare avanti». Poi, rivolgendosi ai suoi collaboratori, ha detto: «Al Viminale c’è una squadra di eccellenza, e io sono fiero di lavorare con voi». Passando in rassegna i successi ottenuti, ha ricordato la scommessa vinta investendo «sul modello della “sicurezza partecipata”». Poi ha ribadito «i grandi risultati ottenuti nella lotta alla criminalità organizzata, al crimine in genere e all’immigrazione clandestina». Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla «grande famiglia del Viminale», ovvero «uomini e donne di altissima professionalità ed elevato rigore morale». 



Alla cerimonia erano presenti, oltre al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, gli ex ministri dell’Interno e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Durante l’evento è stato anche presentato il nuovo logo del ministero: una porta aperta con i colori della bandiera italiana, frutto di un concorso bandito nel luglio del 2010 a cui hanno partecipato architetti, grafici e web designer.

Leggi anche

UTERO IN AFFITTO/ È reato anche all’estero perché c’è un “io” che nessuno può comprareMEDICINA, STOP TEST DI INGRESSO/ "Ora il semestre filtro dovrà rilanciare la formazione medica”