Nonostante i sospetti della vigilia, il voto segreto non è servito a nascondere “scambi di prigionieri”. La Camera infatti ha approvato la richiesta della Giunta di concedere l’autorizzazione all’arresto del deputato Pdl, Alfonso Papa, mentre nell’altro ramo del Parlamento il senatore Pd, Alberto Tedesco, ha evitato gli arresti domiciliari. «In ogni caso ha perso la politica – dice Piero Sansonetti a IlSussidiario.net –. Ha dimostrato infatti di essere prigioniera di una magistratura che ieri ha dato al Paese una straordinaria prova di forza e di dominio del Parlamento».



A favore dell’arresto questa volta però si sono schierati in molti: l’Idv, il Pd, la Lega e anche l’Udc.

Da Di Pietro era impossibile aspettarsi qualcosa di diverso. Colpisce invece negativamente l’atteggiamento di Lega e Pd che hanno dimostrato di non avere alcuna autonomia politica. L’Udc poi sembra aver dimenticato il suo storico garantismo. Il fatto è che i garantisti forse non sono in minoranza, ma spesso peccano in vigliaccheria. Stiamo parlando in pratica di partiti senza indipendenza, terrorizzati dagli effetti che la vicenda poteva avere sull’opinione pubblica. Altri motivi per una decisione di questo tipo, infatti, non ce n’erano.

Si riferisce ai casi particolari o ne fa una questione di principio?



Per prima cosa la richiesta di arresto era insensata in entrambi i casi perché mancavano i presupposti fondamentali: il rischio della fuga, dell’inquinamento delle prove e della reiterazione del reato. A prescindere dal fatto che fossero parlamentari o manovali era necessario ribadire innanzitutto il diritto dei cittadini di non essere arrestati fino alla condanna definitiva. Purtroppo però da noi la carcerazione preventiva è una pratica diffusa e spesso sintomo di accanimento giudiziario.
Dopodiché,  come dicevo prima, c’era il nodo politico, ma hanno lasciato che la magistratura affermasse il suo “diritto” di arrestare chi vuole, senza motivazioni, anche all’interno del Parlamento.



Ma che giudizio si era fatto di queste due vicende?

Sinceramente riguardo a Papa è difficile capire quali siano le accuse. Faceva parte di un’associazione chiamata P4? Chi l’ha fondata? Che scopi aveva? Non si capisce. Pare però che abbia permesso fughe di notizie dagli uffici giudiziari. A questo punto mi aspetto che domani venga arrestata l’intera Procura di Milano e tutti i direttori dei giornali, tranne me ovviamente.
Il caso di Tedesco invece è più complesso, ma almeno si conoscono i capi di imputazione. Ad ogni modo, lo ripeto, non c’erano giustificazioni per l’arresto preventivo.

Prima ha parlato di partiti terrorizzati e senza autonomia. E’ colpa di questa nuova ondata di anti-politica che si sta alzando? Qualcuno inizia a temere una nuova Tangentopoli.

L’anti-politica c’entra fino a un certo punto perché doveva essere per prima cosa una battaglia di civiltà e non di autodifesa. Tangentopoli, a mio avviso, fu una stagione molto diversa. Se si pedinano e si arrestano i parlamentari infatti si torna un po’ più indietro: all’arresto di Gramsci o di Pertini e quindi al Fascismo.
Ad ogni modo, in questo moto di odio verso la “Casta”, cavalcata dai giornali e dai poteri economici, vedo due aspetti contraddittori.

Quali?

Da uomo di sinistra mi sembra sana e positiva una certa spinta verso l’egualitarismo. La cosa curiosa è che però si rivolge soltanto verso un piccolissimo pezzo della classe agiata e dirigente del Paese: i politici.
Ed è quando leggo articoli contro la Casta firmati da giornalisti che guadagnano più dei politici, avendo più o meno i loro stessi privilegi, che le cose non mi tornano più.
A questo punto perciò la vera domanda è: la politica saprà rispondere a questo attacco riformando davvero la società? Temo di no, ma spero di sì.

Tornando all’attualità politica, la giornata di ieri rischia di acuire ancor di più i dissidi tra Lega e Pdl e di creare un precedente pesante per il caso Milanese?

Per quanto riguarda il governo non penso che sia più il caso di chiedersi se si andrà a elezioni anticipate, ma piuttosto quando questo avverrà. E sono convinto che converrebbe a tutti iniziare a ragionare su una nuova elegge elettorale perché quella attuale produce maggioranze che non durano. Capitò a Prodi, con i suoi 25.000 voti di vantaggio, e a  questa maggioranza che avrebbe dovuto essere larghissima.

E il centrosinistra, nonostante quelli che lei giudica errori, si sta compattando?

Secondo me dovrebbe essere proprio l’opposizione a proporre un tavolo istituzionale che ci porti serenamente al voto. L’importante è che non ponga come condizione il passo indietro del Cavaliere. Se facesse così, a mio avviso, avrebbe già vinto. Deve solo levarsi dalla testa l’idea che può farlo soltanto se riesce a “uccidere” Berlusconi…

(Carlo Melato)