I ministeri al Nord continuano  a suscitare polemiche. Già ieri l’inaugurazione degli uffici distaccati di Economia, Turismo, Semplificazione e Riforme, a Monza, è stata salutata da una folla di contestatori che ha manifestato di fronte a Villa Reale con striscioni indirizzati contro Umberto Bossi e la Lega. Oggi ci pensa il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, a gettare benzina sul fuoco, definendo l’apertura di sedi distaccate, in un momento in cui il Paese si trova ad affrontare tanti sacrifici, un atto «criminale».  Secondo l’ex pm di Mani pulite, il governo, invece che abbattere gli sprechi eliminando le Province, pensa a «giocare con i sentimenti degli italiani del nord contro quelli del sud, e viceversa». Palazzo Chigi, in una nota, respinge le accuse al mittente, sottolineando come le polemiche di questi giorni siano del tutto strumentali. Il distaccamento di alcuni uffici governativi non rappresenterebbe nient’altro che la «realizzazione dell’intesa raggiunta qualche tempo fa sugli uffici decentrati e di rappresentanza di alcuni ministeri sia al nord sia al sud, così come già in essere per molti altri ministeri». Su quest’ultimo punto, era stato lo stesso ministro Calderoli a ribadire che l’obiettivo è quello di aprire distaccamenti in tutta Italia.



 «Senza andare tanto lontano, credo che un ministero debba stare vicino al territorio, adatto per quelle competenze. Ha senso che il ministero dell’Agricoltura stia a Roma, nel centro di Roma? Io credo proprio di no, mettiamolo in un territorio agricolo. Ha senso che il ministero dello Sviluppo economico stia a Roma? Per me avrebbe più senso che stia a Brescia». Poi, con fare provocatorio, aveva aggiunto: «sarebbe come mettere il ministero del Lavoro a Napoli, dove non sanno di cosa si parla».

Leggi anche

AUTONOMIA/ I danni da prevenire prima di attuare la riformaSondaggi, leva obbligatoria sì oppure no?/ "Tra i giovani italiani solo il 36% favorevole"