Una lettera aperta scritta da Beppe Grillo e rivolta al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Il contenuto della lettera è molto forte: secondo Grillo, Napolitano ha il diritto dovere di intervenire e nominare un nuovo Presidente del Consiglio. Via Berlusconi, dunque, d’ufficio. Il motivo? La grave crisi economica che questo governo prima ha creato e poi negato fino all’evidenza. Anche l’Italia, secondo il leader del Movimento Cinque Stelle, è a rischio default. I titolo di Stato, dice, richiedono un interesse sempre più alto per sere venduti sui mercati, mentre la Deutsche Bank, scrive, ha venduto sette miliardi di euro dei nostri titoli, un segnale chiaro. Quindi aggiunge: “Le banche italiane sono a rischio, hanno 200 miliardi di euro di titoli pubblici e 85 miliardi di sofferenze, spesso crediti inesigibili. Non sono più in grado di salvare il Tesoro con l’acquisto di altri miliardi di titoli, a iniziare dalla prossima asta di fine agosto. Ora devono pensare a salvare sé stesse”. Ecco perché, dice Grillo, Berlusconi va rimosso. Grillo fa l’analogia con il luglio 1943, quando i fascisti del Gran Consiglio ” ebbero il coraggio di sfiduciare il cavaliere Benito Mussolini, l’attuale cavaliere nessuno lo sfiducerà in questo Parlamento trasformato in un suk, né i suoi sodali, né i suoi falsi oppositori”.




Dunque deve intervenire una figura super partes di profilo istituzionale come il Capo dello Stato. Lo può fare, conclude Grillo, mediante l’articolo 88 della Costituzione che consente di sciogliere le Camere.

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