CRISI – BERLUSCONI IN PARLAMENTO MERCOLEDI’ – Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, riferirà alla Camera e al Senato sulla crisi economica mercoledì pomeriggio. E’ quanto si apprende dal governo. Il dibattito in Parlamento sulla crisi di cui si parla da giorni perciò si farà. Non solo, il giorno seguente, nella mattinata di giovedì,  ci sarà anche l’incontro tra il governo e le  parti sociali. Sfuma l’ipotesi di un unico summit governo-opposizione-parti sociali di cui si iniziava a parlare dopo la proposta Casini-Bersani e l’invito del ministro Calderoli affinché la politica non andasse in ferie. Gli incontri saranno separati anche per allontanare ogni dubbio riguardo alla possibilità di possibili “governi tecnici”, chiesti anche oggi dal leader dell’Udc.
L’incontro con Confindustria e sindacati vedrà in prima fila il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, che in un’intervista al Corriere della sera di oggi, ha già anticipato le proposte più importanti e ha ribadito che la posizione del ministro Tremonti è assolutamente solida e sicura.
Sacconi invita l’opposizione a lasciare da parte soluzioni che sospendano la politica e propone un’agenda di “5 punti”. «Per prima cosa occorre ridurre le tasse con il disegno di legge delega, sostenere l’internalizzazione delle imprese, stimolare l’impiego dei giovani attraverso la norma sul forfait del 5% e avviare una stagione di liberalizzazioni e privatizzazioni». Secondo il ministro bisogna poi monitorare meglio gli investimenti alle imprese e sbloccare la realizzazione delle opere pubbliche.



Il terzo punto riguarda poi le banche: «Bisogna esaminare quali fondi pubblico-privati sono stati avviati e occorre verificare il rapporto banche-imprese alla luce di Basilea 3». Un’agenda che prevede infine la discussione delle relazioni industriali e degli ammortizzatori sociali e la ricerca di una “sobrietà democratica”, termine scelto dal ministro per indicare quelle misure che possano tagliare i costi della politica e rispondere così al malumore e all’indignazione che in questi ultimi mesi ha raggiunto livelli di guardia.
Il tavolo è aperto, la politica sembra rinunciare alle ferie, sotto l’occhio vigile del Presidente Napolitano, il primo ad aver annullato le proprie vacanze.

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