L’incontro tra il governo e le parti sociali di oggi dovrebbe portare a condividere le misure urgenti per combattere la crisi globale che ha colpito anche l’Italia. Ieri il passaggio alle Camere del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che non sembra aver portato frutto sul piano della “coesione nazionale” auspicata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
“Solo insieme possiamo farcela”, questo il concetto espresso dal premier all’inizio dei lavori a cui partecipa un considerevole numero di ministri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta e i più importanti rappresentanti delle parti sociali. Marcegaglia (Confindustria), Camusso (Cgil), Bonanni (Cisl) e Angeletti (Uil), a cui bisogna aggiungere il presidente dell’Abi Giuseppe Mussari e Giovanni Centrella dell’Ugl, si sono presentati con un “documento comune” in sei punti. Dal pareggio di bilancio nel 2014, al taglio dei costi della politica, fino a liberalizzazioni, privatizzazioni e sblocco degli investimenti. Poi la semplificazione della pubblica amministrazione, e del mercato del lavoro.
Il governo si è invece presentato all’appuntamento con un’agenda in otto otto punti, chiedendo di condividerlo (a quanto riferiscono fonti presenti al vertice si tratterebbe di: pareggio di bilancio e libertà economica nella Ccostituzione, la riforma assistenziale e fiscale e la lotta all’evasione, la modernizzazione delle relazioni industriali e del mercato del lavoro, finanze e reti di impresa e internazionalizzazione, una nuova accelerazione delle opere pubbliche, delle reti energetiche e delle nuove reti di telecomunicazione, privatizzazioni anche dei servizi pubblici locali e liberalizzazioni, taglio dei costi della politica e semplificazione della politica della burocrazia e delle funzioni pubbliche e sociali centrali e locali, diffusione delle nuove tecnologie e fondi strutturali europei e Mezzogiorno).
«Possiamo produrre un documento alla fine di questa riunione – ha proposto il ministro Maurizio Sacconi – con punti comuni, se condivisi, e altri da aggiungere, facendolo seguire da riunioni anche a distanza o da tavoli, lo vedremo lungo il percorso, purché si riesca a dare discontinuità rispetto al passato, con tutto il rispetto per il lavoro già fatto insieme».
Il clima durante l’incontro è stato buono e cordiale. Unico momento di imbarazzo, sempre a quanto riferiscono fonti interne, quando il Presidente del Consiglio non ha trattenuto uno sfogo contro i magistrati e lo stato della giustizia in Italia.
«L’agenda del governo ha ripreso alcuni dei nostri punti», ha dichiarato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, durante la conferenza stampa che ha seguito l’incontro. «Ora – ha proseguito – attendiamo di capire se verranno affrontati con urgenza».
Adesso toccherà alle forze di opposizione incontrare le parti sociali. L’ipotesi di un incontro unico tra governo, opposizione e parti sociali di cui si era parlato inizialmente era sfumata da giorni.