La Giunta per le autorizzazioni della Camera vota sì alla richiesta di procedere alle misure cautelari nei confronti dell’onorevole Cosentino. Una decisione che appariva annunciata, dopo che la Lega si era espressa in questo senso. E infatti la Giunta con un solo voto di differenza ha dato il via libera: undici voti favorevoli contro dieci contrari. Adesso il procedimento per l’eventuale arresto del coordinatore del Pdl della Regione Campania passa all’Aula dei deputati che dopodomani giovedì darà il suo parere con il voto. IlSussidiario.net ha parlato con l’onorevole Sisto del Pdl, membro della Giunta stessa, che ha espresso la sua preoccupazione per una decisione che viola l’indipendenza politica della Giunta: “La decisione presa oggi” ha detto “non è stata come avrebbe dovuto essere, cioè tecnica e fondata sul rispetto delle prerogative costituzionali, ma puramente dettata da interessi politici”.
Onorevole come giudica la decisione della Lega? Un modo per coprire i propri problemi di giustizia?
Il momento è politicamente difficile per tutti. In questo contesto c’è chi riesce a mantenere la barra un po’ più a dritta e chi essendo un partito per così dire diffuso sul territorio e che dunque risente degli umori di piccoli nuclei di elettori, non riesce a mantenere alcuna coerenza.
Una mossa dunque dettata da interessi politici, quella della Lega?
Basta fare un solo esempio, e cioè quello dell’avvocato Luca Paolini, capogruppo della Lega alla Giunta che aveva espresso una sua opinione di difformità rispetto a quella che è stata poi l’indicazione del suo partito. In seguito pur correttamente ha ritenuto di dover rispettare le indicazioni della Lega, ma questo la dice lunga su come la decisione di oggi non sia stata presa come dovrebbe essere fatto in Giunta cioè in modo tecnico, fondata sul rispetto delle prerogative costituzionali.
Ci spieghi meglio questo passaggio.
La Giunta è forse uno degli organismi più delicati della macchina parlamentare perché governa il rapporto fra la giustizia e la politica. Dovrebbe essere una sorta di volano che con particolare attenzione rispetta l’ipotesi che la giustizia voglia aggredire in modo ingiustificato la figura del politico ovvero i beni primari che vengono protetti dall’articolo 68.
Invece?
Invece la Giunta è diventata un altro organismo politico, si seguono le indicazioni del partito. Nel caso di oggi la Lega spinta dai maroniani intende riprendersi una sorta di verginità parlamentare che non può passare attraverso episodi come questi.
Come pensa si esprimerà adesso l’Aula nei confronti di Cosentino?
Io mi auguro che l’aula ragioni su due punti. Nel dicembre 2009 noi abbiamo respinto un’altra richiesta sempre per Cosentino su reati molto più gravi dicendo che non c’erano esigenze cautelari. Adesso vorrei capire visto che siamo su reati molto meno gravi e più fumosi come possiamo dire sì al suo arresto avendo detto no al fatto più grave.
Il secondo punto?
Le esigenze cautelari sono state parecchio diminuite dal giudice stesso che richiede l’arresto di Cosentino e quindi di gran lunga inferiori al primo provvedimento. Dunque su un giudicato cautelare di natura parlamentare noi ci siamo già espressi; non capisco come si possa, salvo con la categoria dell’interesse politico, distruggere quelli che sono i canoni stessi che la Camera ha affermato.
Un uso strumentale dei diritti parlamentari?
Il relatore di quel primo provvedimento era l’onorevole Lo Presti che si pronunciò contro l’arresto e la Camera fece eco votando come lui indicava. Oggi lo stesso Lo Presti per conto di Futuro e Libertà chiede la cattura di Cosentino. E’ evidente che siamo di fronte a una alterazione patologica delle regole. Il parlamentare dovrebbe riprendersi la sua coscienza e tutelare il Parlamento nel momento in cui l’aggressione è totale. Difendendo cioè l’articolo 68 da queste fughe verso il giustizialismo che servono a conquistare credibilità verso parte di una piccola piazza ma fanno perdere credibilità all’istituzione.
Il caso Alfonso Papa ha creato dei danni secondo lei?
Avrebbe dovuto creare non dei danni, ma delle remore. Se ragioniamo sul trattamento disumano che è stato riservato a Papa, c’è da farsi davvero delle domande. Personalmente non sono andato a trovarlo in carcere perché penso che il deputato debba essere conosciuto da libero e rivisto da libero. Il solo pensiero che un parlamentare possa essere associato a una casa circondariale così ingiustamente come io ritengo nel caso di Papa è una cosa terribile.
Un quadro a tinte fosche, quello che lei denuncia.
Anziché costituire il precedente il caso Papa doveva costituire il deterrente. L’esempio Milanese sembrava avesse sortito questo effetto, invece oggi la decisione giustizialista e ingiustificata su Cosentino lascia perplessi.
Lei ritiene a questo punto che il Pdl debba commissionare la Campania? Cosa ne pensa di un possibile ruolo dell’onorevole Lupi in questo contesto?
Le decisioni politiche appartengono al partito. Certo, se ci fosse l’infortunio che consentisse l’obbiettivo di ottenere l’effetto cautelare su Cosentino, un provvedimento andrà preso, è inevitabile. Su Lupi nessuna obiezione, per quanto mi riguarda potrebbe fare anche il Presidente del Consiglio. Un uomo e un politico straordinario che ha riportato il senso di umanità in questo campo, e dalla coerenza indiscutibile. Veniamo dalla stessa cultura cattolica per cui l’impegno di Lupi non può che andare in direzione positiva.