Questo pomeriggio l’aula della Camera ha votato la fiducia sul decreto legge Milleproroghe: 469 sì, 74 no e 5 astenuti, così il prossimo passo sarà il voto finale sul provvedimento che avverrà martedì, mentre poi passerà al Senato. Il decreto presenta alcune novità: infatti, durante l’esame in commissione Bilancio e Affari costituzionali, sono stati inseriti due nuovi emendamenti che vanno a tutela dei lavoratori cosiddetti “esodati” e “precoci”. Con il primo termine si intendono quei lavoratori che hanno lasciato l’azienda, dopo aver accettato incentivi economici, pensando di poter andare in pensione in poco tempo ma che poi, con la riforma voluta dal ministro del Welfare, Elsa Fornero, si sono ritrovati improvvisamente senza pensione e senza neanche un lavoro. I secondi sono invece coloro che sono entrati nel mondo del lavoro prestissimo, anche prima di aver raggiunto la maggiore età. Vediamo nel dettaglio in cosa consistono questi emendamenti che vanno a favore delle due categorie di lavoratori: agli esodati il decreto riconosce adesso l’accesso alla pensione in base al regime precedente, ma ad una condizione, cioè che il licenziamento sia avvenuto prima del 31 dicembre 2011. Inoltre il lavoratore, come si legge, deve anche avere quei requisiti per cui, in base «alla previgente disciplina pensionistica, avrebbero comportato il conseguimento del trattamento medesimo entro un periodo non superiore a 24 mesi» dall’entrata in vigore della nuova riforma della Fornero. I lavoratori precoci, invece, non subiranno penalizzazioni prima di avere compiuto i 62 anni d’età se lasciano il lavoro con un’anzianità contributiva maturata entro il 31 dicembre 2017. In questo periodo sono inclusi i periodi di astensione obbligatoria per assolvimento degli obblighi di leva, per maternità, per malattia e cassa integrazione ordinaria. Ha commentato la giornata Silvio Berlusconi, secondo cui «Il governo sta operando con grande prudenza ed è difficile avanzare critiche fondate», mentre il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, ha fatto sapere che «la correzione delle norme sulle pensioni contenuta nel decreto Milleproroghe è un nostro risultato».
«Abbiamo risolto qualche problema, – ha aggiunto Bersani – per esempio la norma sulle pensioni ce la prendiamo come un nostro risultato. Nell’insieme è stato svolto un lavoro parlamentare buono».