Una settantina di giornali sono sull’orlo del fallimento e Beppe Grillo esulta. A lanciare l’allarme è stato di recente Franco Siddi, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa, intervenendo all’incontro alla Camera dei Deputati “Il pluralismo verso l’estinzione”. In quella occasione Siddi aveva spiegato che adesso che “siamo a fine anno, non solo i finanziamenti pubblici all’editoria sono scesi dai 114 milioni di euro del 2011 ai 60-70 del 2012. Ma non si riesce neanche a capire con esattezza quale sarà l’ammontare. Le imprese che stanno continuando a lavorare stringendo i denti rischiano di arrivare a fine anno e scoprire che i fondi non saranno erogati. In quel caso l’unica strada sarà la chiusura”. Il leader del Movimento 5 Stelle, in un post recentemente pubblicato sul proprio blog, brinda a tale ipotesi: “Finalmente una buona notizia”, esordisce Grillo. “Ogni tanto bisogna guardare il grande cielo azzurro e tirare il fiato. 70 giornali rischiano di chiudere. Finora sono stati finanziati dalle nostre tasse per raccontarci le loro balle virtuali”. L’ex comico genovese spiega quindi che Franco Siddi “è preoccupato per il pluralismo dell’informazione, ma soprattutto per i soldi”, riportando le parole del segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa. Infine Grillo conclude: “Hip, hip, hurrà! Bye, bye giornali, è stato bello, anche grazie a voi, arrivare 61esimi al mondo per la libertà di informazione”. Intanto in Sicilia, dove è impegnato nel proprio tour elettorale, Grillo continua a raccogliere migliaia di persone in piazza. L’ultima è quella di gela, dove sul lungomare del quartiere Macchitella il leader del Movimento 5 Stelle ha riunito almeno tremila persone (un numero troppo basso secondo gli organizzatori). Anche qui, una piazza che non ha risparmiato fischi per tutti coloro che vi sono passati, Grillo è riuscito a strappare solamente applausi. Per poi attaccare l’ex sindaco antimafia di Gela, Rosario Crocetta, sostenuto da Pd, Udc, Api e Psi: “Ha chiesto i vostri voti, si è fatto eleggere e poi vi ha mollati per fare il deputato europeo”. 



In Sicilia, promette il leader del Movimento ai propri sostenitori, “vinceremo 61 a zero”, come avvenne nelle politiche del 2001 al centrodestra. “La Sicilia è cambiata – ha poi aggiunto – e con essa sono cambiato pure io: ero un comico, mi sono ritrovato senza un’identità, come voi che vivete nell’isola che non c’è. Cambieremo insieme, questa è la vostra ultima occasione”.

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