Alle ore 8 di questa mattina è cominciato lo spoglio delle schede al termine del quale verrà eletto il nuovo presidente della Regione Sicilia. Alla chiusura delle urne, avvenuta ieri sera alle 22, gli elettori che si sono recati a votare sono stati il 47,42% degli aventi diritto, pari a 2.203.885. Nel 2008, quando però si votò anche di lunedì e in contemporanea alla Camera e al Senato, si recò alle urne il 66,68%. E’ quindi l’astensionismo a caratterizzare questa giornata elettorale siciliana, in cui al momento sembra che su 223 sezioni scrutinate sulle 5308 totali è in vantaggio Rosario Crocetta, di Pd e Udc con il 31,4%, seguito dal candidato del Pdl Nello Musumeci fermo al 26,9%. A seguire ecco invece Giovanni Miccichè al 17,3% e il candidato del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, a quota 14,9%. Un primo ufficioso exit poll effettuato da sito PalermoReport.it, relativo a 1.250 dichiarazioni di voto all’uscita dei seggi, rivelava nella provincia di Palermo un vantaggio del candidato grillino con il 27,46% delle preferenze, seguito dal candidato del Pdl Nello Musumeci al 23,35% e da Rosario Crocetta, di Pd e Udc, fermo a 21,40%.
Lo spoglio è stato invece completato a Roccafiorita, in provincia di Messina, il comune più piccolo della Sicilia, da cui emerge la vittoria con 52 preferenze per Rosario Crocetta, seguito dalle 26 per Nello Musumeci, 36 per Gianfranco Micciché, 21 per Cateno De Luca e una sia per il grillino Giancarlo Cancelleri che per il leader dei Forconi, Mariano Ferro. IlSussidiario.net ha chiesto al sondaggista Arnaldo Ferrari Nasi un primo commento riguardo l’attuale situazione: “Una delle prime cose da notare è il dato riguardante Giovanni Miccichè che, se dovesse essere confermato, lo farebbe uscire da queste elezioni come il grande sconfitto”. Il dato riguardante l’altissima astensione, continua a spiegare Ferrari Nasi, “in realtà non stupisce. Già in precedenza era stato previsto che buona parte degli elettori non si sarebbe presentata alle urne”. Quello che sta emergendo da queste elezioni regionali siciliane che (molto lentamente) procedono verso il risultato finale, “è più o meno quello che potrà accadere anche a livello nazionale – continua a spiegare Ferrari Nasi – quindi una non-vittoria di ogni schieramento. E’ vero che le sezioni da scrutinare sono ancora tante, ma i primi dati mostrano chiaramente che i maggiori partiti si trovano al momento intorno al 20% senza che nessuno avanzi così tanto da confermarsi chiaramente vincitore. Per questo motivo anche la Sicilia sta mostrando gli stessi umori che attualmente esistono anche a livello nazionale”. Il dato riguardante il candidato del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancellieri, attualmente a quota 14,9% dopo 223 sezioni scrutinate sulle 5308 totali “è un valore certamente alto ma che non sbaraglia – conclude Ferrari Nasi -. Nel momento in cui Grillo si avvicina a tali livelli mi sembra ovvio che Pdl e Pd opteranno per una grande coalizione che possa evitare ad entrambi il rischio di perdere, e probabilmente sarà proprio quello che accadrà. Quello del Movimento 5 Stelle è certamente un segnale forte, ma non certamente sufficiente a cambiare radicalmente le cose, almeno in Sicilia”.
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